Torino
Situazione politico-amministrativa
di Francesca Socrate
A una stima del 31 dicembre 2005 la popolazione residente del comune risultava pari a 900.608 ab., e quella della provincia a 2.242.775 abitanti.
Fino alle elezioni amministrative del 1946 T. fu governata da una giunta composta dai partiti del Comitato di liberazione nazionale (CLN) e guidata dal comunista G. Roveda. La consultazione elettorale espresse una maggioranza formata dal Partito comunista italiano (PCI) e dal Partito socialista italiano (PSI), che resse il comune fino al 1951, nonostante le scissioni intervenute nel PSI, con la formazione del Partito socialista dei lavoratori italiani (PSLI) e del Partito socialista unitario (PSU), i quali tuttavia mantennero, in un clima caratterizzato da contrasti sempre crescenti, la loro partecipazione alla giunta. Le elezioni amministrative del 1951, svoltesi dopo l'entrata in vigore della legge elettorale maggioritaria per le consultazioni amministrative, registrarono la netta affermazione dei partiti di centro (ovvero PSLI; Democrazia cristiana, DC; Partito repubblicano italiano, PRI; Partito socialista democratico italiano, PSDI; Partito liberale italiano, PLI), che governarono la città fino alla fine del 1964, prima sotto la guida dell'esponente della DC A. Peyron, e quindi, dal 1962, del collega di partito C.G. Anselmetti. Le maggioranze centriste (DC, PSLI, PRI, oppure DC, PSDI, PLI) furono confermate dai risultati elettorali del 1956 e del 1960. A partire dal 1965 diverse giunte di centrosinistra (DC, PSDI, PLI, PSI) si succedettero nel governo di T., fino alle elezioni amministrative del 1975, che segnarono un consistente incremento del PCI e, con esso, l'elezione a sindaco dell'esponente comunista D. Novelli. Questi rimase per dieci anni alla guida della città, sempre a capo di giunte di sinistra (che a fianco del PCI vedevano la partecipazione o l'appoggio di PSI, PSDI e PRI), fino alla primavera del 1984, quando si trovò a capo di un monocolore comunista. Nel febbraio 1985 si formò un governo pentapartito (DC, PSI, PSDI, PRI, PLI), diretto dal socialista G. Cardetti. Nelle amministrative del 1985 il PCI rimaneva il partito di maggioranza relativa, ed entravano per la prima volta in Consiglio comunale rappresentanti dei Verdi e di Democrazia proletaria. Dopo le elezioni si costituì una giunta pentapartito, che, riconfermata dopo le elezioni del 1990, entrò in crisi nel settembre 1992. Fallito di lì a poco il tentativo di formare una giunta di centrosinistra allargata al Partito democratico della sinistra (PDS) e ai Verdi, e successivamente, in dicembre, quello di dar vita a una coalizione di sinistra, seguì un periodo di commissariamento, fino alle elezioni anticipate del giugno 1993. Condotte sulla base di una nuova legge elettorale maggioritaria, che prevedeva l'elezione diretta del sindaco e un eventuale secondo turno, le consultazioni sancirono la vittoria dello schieramento di centrosinistra, guidato dall'indipendente V. Castellani e composto da PDS, Alleanza per Torino (lista civica progressista cui aderirono tra gli altri repubblicani, esponenti di Alleanza democratica, dei club Pannella e di associazioni cattoliche) e Verdi. Castellani fu riconfermato nella carica di sindaco dopo le elezioni del 1997, in occasione delle quali fu sostenuto anche dal Partito popolare italiano (PPI) e dal Partito della rifondazione comunista (PRC).
Nelle successive consultazioni del maggio 2001, il candidato dello schieramento di centrosinistra, l'esponente dei Democratici di sinistra (DS) S. Chiamparino, sconfiggeva il candidato del centrodestra R. Rosso al ballottaggio, con il 52,8%. Dei partiti della coalizione vincente, Alleanza per Torino con Rutelli otteneva i maggiori consensi, con il 18,4%, mentre i DS conquistavano il 16,8%, il Partito dei comunisti italiani (PdCI) il 2,6% e la Federazione dei verdi-Lista civica per Torino l'1,3%. Nello schieramento di centrodestra, Forza Italia convogliava su di sé il 32,3% (risultando così il primo partito della città), seguita a grande distanza da Alleanza nazionale (AN) con il 7,8% e dalla Lega Nord-Piemont Padania con il 2,3%. Il PRC, che non aveva appoggiato Chiamparino, otteneva il 3,5%. Chiamparino veniva confermato per un secondo mandato nelle successive elezioni del maggio 2006, quando vinceva al primo turno sull'avversario del centrodestra R. Buttiglione, con il 66,6% contro il 29,4%. Delle liste collegate al candidato del centrosinistra, ottenevano il 39,5% L'Ulivo con Chiamparino, il 7,8% il PRC, il 3,9% i Moderati, il 3,1% il PdCI, il 2,8% la Rosa nel pugno, il 2,3% i Verdi per la Pace, il 2% l'Italia dei valori, l'1,7% l'UDEUR-Popolari. Nella coalizione di centrodestra, Forza Italia raggiungeva il 14,6%, AN l'8,5%, Casini-Unione dei democratici cristiani e di centro (UDC) il 5%, la Lega Nord il 2,5%.
di Alessandro De Magistris
Nel 1995 l'approvazione del nuovo Piano regolatore generale (elaborato tra il 1987 e il 1993 dallo studio Gregotti Associati e dagli Uffici tecnici comunali) ha sciolto i nodi di una lunga fase di incertezze e ha consentito di delineare un palinsesto coerente di interventi di grande respiro, destinati a riconfigurare ampie porzioni di territorio urbano e incentrati sulla valorizzazione delle aree industriali dimesse e dei tracciati infrastrutturali.
Nel 1999 l'assegnazione a T. dei Giochi Olimpici invernali 2006 ha impresso al processo un ulteriore impulso innovativo, consentendo di far convergere sulla città e sulla sua provincia nuove risorse, particolarmente importanti in un momento di sofferta transizione dell'economia locale, profondamente segnata dalla crisi che allora stava attraversando la FIAT. Sul piano urbanistico e architettonico, i lavori per i Giochi hanno offerto lo spunto per operare altre ricuciture urbane, ripensare ambiti cittadini e prospettive di sviluppo, fornendo nuove opportunità per valorizzare, anche attraverso il concorso di importanti energie progettuali nazionali e internazionali, la qualità ambientale e l'immagine della città. Tra le tante opere realizzate tra il 2003 e il 2005 si ricordano: il Villaggio olimpico (B. Camerana, AIA Architects, Derossi Associati, Hugh Dutton Associates, Steidle und Partners e altri), in cui è stata inserita, restaurata, la struttura degli ex Mercati generali (U. Cozzi, 1933-34); il Palahockey (Arata Isozaki & Associates, ARCHA, Arup Italia); la riqualificazione del Palazzo a vela (A. e G. Rigotti, 1960) come sede del pattinaggio su ghiaccio e dello short track (A. De Bernardi, G. Aulenti e altri).
Durante i primi anni del Duemila, si è andato tratteggiando il volto della T. dei decenni a venire. Sul piano delle infrastrutture, se la linea ferroviaria ad alta velocità per Milano (nel febbraio del 2006 è stato inaugurato il primo tratto, da T. a Novara) ha rafforzato le connessioni interregionali, la linea di metropolitana automatica (sistema VAL, consulenza architettonica di B. Kohn per le stazioni) tra il Lingotto e Collegno (nel febbraio 2006 è stata inaugurata la prima sezione, dalla stazione di Porta Susa a Collegno) è destinata a rimodellare le relazioni tra il settore sud della città e quello ovest dell. Il patrimonio residenziale è stato rinnovato, e la valorizzazione delle risorse culturali e museali e delle occasioni ricreative ha ravvivato il nucleo storico centrale ma anche alcune zone della periferia, nelle quali ha preso corpo la rivitalizzazione di molte aree industriali dismesse. È il caso, per es., del centro polifunzionale edificato nell'area della SNOS, Società Nazionale Officine di Savigliano(studio Granma, 2002-2007).
Tra le opere ultimate di maggior risalto si possono ricordare: la trasformazione dello stabilimento FIAT Lingotto (G. Matté Trucco, 1915-1926) in polo espositivo, fieristico, commerciale e ricettivo, coronato dalla pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli (Renzo Piano Building Workshop, 1991-2003); l'ampliamento del Politecnico (Gregotti Associati, 1992-1999); la chiesa del Sacro Volto (M. Botta, 2000-2006); il cosiddetto Palafuksas nel mercato coperto di Porta Palazzo, progettato come Padiglione dell'abbigliamento ma utilizzato successivamente come centro espositivo (M. Fuksas, C. Novara, AI Engineering/AI Studio, 2001-2005). Tra le realizzazioni recenti spiccano anche alcuni interventi siglati da una nuova generazione di architetti: il Centro polifunzionale dell'IVECO (M. Visconti, 1998-2001); nella nuova area produttiva di Collegno, la piccola torre per uffici (BFJ, Bagnasacco+Frlan+Jansen, 2000-2002), singolare landmark in un settore periferico in pieno mutamento, il centro commerciale Certosa (A. Besso-Marcheis, 2000-2003) e altri edifici (F. Bruna, P. Mellano, G. Ricci d'Andonno); e ancora la Scuola di biotecnologie di via Nizza (L. Pia, 2003-2006).
Tra i complessi edilizi di cui è prevista la costruzione, si segnalano: la nuova stazione di Porta Susa (studio Arep, J.-M. Duthilleul, É. Tricaud, S. D'Ascia, A. Magnaghi); il Centro culturale cittadino (Mario Bellini Associati), sull'area delle demolite fabbriche Nebiolo e Westinghouse, comprendente tra l'altro la nuova sede della Biblioteca civica centrale e tre teatri; i due grattacieli destinati a ospitare gli uffici della Regione Piemonte (M. Fuksas) e della banca Intesa-San Paolo (Renzo Piano Building Workshop); la nuova sede del polo universitario per le facoltà di Giurisprudenza e Scienze politiche, lungo le sponde della Dora (capogruppo Foster+Partners); l'ampliamento e la ristrutturazione del Museo dell'automobile (A. Alberini, 1958-1960), su progetto degli studi Cino Zucchi Architetti, Recchi Engineering e PROGER.
Si è inoltre consolidata l'opera di restauro e valorizzazione del patrimonio architettonico storico, oggetto di cospicui investimenti e inserita in un coerente disegno, in parte legato a interventi sullo spazio pubblico, indirizzato a consolidare l'immagine e il ruolo culturale di T., che sono stati finalmente riconosciuti quale elementi strategici per affermarne un profilo anche turistico, a lungo oscurato dal carattere industriale della città.
Risalta, in questo quadro, l'operazione che ha pienamente restituito alla città la Mole realizzata da A. Antonelli (1863-1889), in cui ha trovato la sua nuova sede il Museo nazionale del cinema (A. Bortolotti, G. Gritella, P. Napoli, V. Nascè, con il progetto di allestimento di F. Confino, 1998-2000). Al restauro delle dimore sabaude del 16° e 17° sec. (Manica lunga del Castello di Rivoli, Villa della Regina, Palazzo Madama, Venaria reale) si sono affiancati, tra il 2000 e il 2005, gli interventi sui grandi complessi architettonici pubblici ottocenteschi: il Regio arsenale militare (G. Castellazzi, 1862-1867), trasformato in centro artigianale, commerciale e di servizi (G. Torretta, P.L. Brusasco, A. Comoglio, C. Perino); ldi riposo per la vecchiaia, conosciuto come Ospizio dei poveri vecchi (C. Caselli, 1883), trasformato in facoltà di Economia e Commercio (Pi Greco Engineering, Studio Vinari, L. Re); e quelli su edifici industriali otto- e novecenteschi dismessi: i magazzini ferroviari dei docks Dora (E. Fantini, 1912), trasformati in studi professionali, laboratori artigiani e locali notturni; il complesso della CIR, Concerie Italiane Riunite (U. Rostagno, 1915-1924), trasformato in Centro ricerche Motorola e agenzia di assistenza per la creazione di nuove imprese (Consorzio intercomunale torinese, T. Magnaghi); gli edifici delle OGR, Officine Grandi Riparazioni, che sono destinati a ospitare attività espositive e l'Urban center (studi capigruppo SOTEC e Giugiaro Design); il Maglificio Calzificio Torinese, diventato Basic Village, sede di attività commerciali e anche per il tempo libero (A. Baietto, S. Battiato, G. Bianco).bibliografia
Atti e rassegna tecnica della Società degli ingegneri e degli architetti, 2001, 1-2, nr. monografico: Torino: opere e progetti per l'area metropolitana, a cura di A. De Magistris, P.M. Sudano.
Torino next: sguardo all'architettura torinese degli anni recenti, a cura di A. De Magistris, Torino 2004.
Agenzia per lo svolgimento dei xx Giochi olimpici invernali Torino 2006, a cura di M. Filippi, F. Mellano, 2 voll., Milano 2004-2006.
A. Magnaghi, M. Monge, L. Re, Guida all'architettura moderna di Torino, Torino 20053.