Trance

Dizionario di Medicina (2010)

trance


Passaggio da uno stato di coscienza a un altro che comporta una percezione alterata di se stessi, del proprio corpo e del mondo circostante. La t. può essere indotta dall’’ipnosi (➔), ma anche da altre condizioni capaci di provocare un’analoga alterazione psicofisica. Talvolta uno stato di t. può essere realizzato in seguito a un trauma di genere psichico o corporeo. La t. si può definire come uno stato dissociativo funzionale, in cui avvengono tipiche e importanti modificazioni dello stato di coscienza, delle funzioni dell’’Io (sensazioni, percezioni, attenzione, memoria, pensiero, emozioni) e di vari parametri fisiologici. Può insorgere in modo spontaneo o indotto e riguarda, in genere, l’ambito della normalità psicofisiologica e, marginalmente, quello della patologia. La t. ipnotica e la più studiata e non e uno stato uniforme, ma un processo che si svolge lungo un continuum di modificazione psicofisica e di restringimento del campo di coscienza. In merito, molti studiosi hanno proposto scale per misurare i vari livelli o stadi di tale profondità. Esse differiscono pero l’una dall’altra in base all’esperienza clinico-operativa dei ricercatori e ai quadri teorici di riferimento. Si possono schematicamente distinguere i seguenti livelli di intensità della t.: stadio oniroide o introduttivo alla t. (torpore, rilassamento, immagini mentali); t. leggera (catalessi delle palpebre, immobilità corporea, pesantezza); t. media (levitazione del braccio, catalessi, movimenti rotatori delle braccia, anestesia e analgesia parziali, allucinazioni semplici), fase nella quale si possono già introdurre suggestioni terapeutiche; t. profonda (amnesia postipnotica, anestesia e analgesia generalizzate, comandi postipnotici, regressione d’età); t. sonnambolica (condizione di t. mantenuta a occhi aperti, allucinazioni in stato sonnambolico, comandi postipnotici ‘a distanza’ e in completa amnesia). A volte lo stato di t. può essere raggiunto attraverso un eccesso di stimolazione sensoriale, come accade nella partecipazione a canti, danze dai ritmi incalzanti e ripetitivi che alterano temporaneamente l’orientamento e la percezione della realtà. Fenomeni di questo tipo di t. sono presenti in diverse tradizioni e aree culturali: e il caso di alcune danze di antica radice rituale, quali la taranta del Salento pugliese, durante la quale le ‘tarantolate’ arrivavano a uno stato di isteria o di t. fino alla ‘liberazione’ attraverso la grazia da parte del santo protettore.

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