Transdifferenziamento

Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)

transdifferenziamento

Mauro Capocci

Cambiamento di tipo cellulare da parte di una cellula già almeno in parte differenziata. È un fenomeno noto per alcuni animali capaci di rigenerare in modo funzionalmente efficiente larghe parti del proprio organismo (per es., le salamandre, capaci di rigenerare interi arti), che avviene solitamente in due fasi: la cellula differenziata va incontro a una sorta di regressione, dedifferenziandosi, per poi intraprendere un’altra via di sviluppo, differenziandosi in una cellula di un nuovo tipo. Negli ultimi anni, il termine è stato utilizzato anche per indicare la plasticità delle cellule staminali adulte, ossia la possibilità che alcune cellule staminali già parzialmente differenziate possano modificarsi in modo tale da dar vita a cellule di tipo diverso. Quali siano i meccanismi molecolari che regolano tali processi è ancora materia di ricerca. Alcuni risultati ottenuti alla fine del secolo scorso (per es., la trasformazione di cellule staminali neurali in cellule staminali ematopoietiche) sono stati al centro di vivaci discussioni per la difficoltà di ripetere gli esperimenti con gli stessi esiti. Studi molto recenti indicano che esiste la possibilità di riprogrammare epigeneticamente le cellule staminali somatiche, suggerendo la possibilità di trasformarle e modificarne il destino. Altri studi pubblicati tra 2006 e 2007 hanno inoltre mostrato la possibilità di riportare cellule somatiche allo stato di pluripotenzialità, per poi differenziarle nuovamente in molti altri tipi di cellule somatiche perfettamente funzionali. Il risultato è stato ottenuto in modo relativamente semplice, con l’inserimento di quattro geni (oct3/4, sox2, c-myc e klf4) in fibroblasti di topo che, dopo la modificazione subita, hanno esibito una morfologia e un’espressione genica estremamente simile alle cellule staminali embrionali. La comprensione dei meccanismi del transdifferenziamento risulta estremamente importante per le possibilità terapeutiche che ne deriverebbero.

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