TRANSUSTANZIAZIONE

Enciclopedia Italiana (1937)

TRANSUSTANZIAZIONE


. Parola coniata dalla teologia medievale (la prima documentazione ufficiale si ha nel Concilio lateranense IV, del 1215, nella professione di fede contro gli Albigesi) la quale esprime in maniera chiarissima il dogma della Chiesa cattolica circa la presenza reale di Gesù Cristo nell'Eucaristia. Secondo detto dogma Gesù è presente nell'Eucaristia per transustanziazione, cioè per cambiamento dell'intera sostanza del pane e del vino nel suo corpo e nel suo sangue. Il cambiamento avviene in virtù delle parole della consacrazione in quanto Gesù nell'ultima cena non disse: "qui è il mio corpo" ovvero "in questo pane, con questo pane, sotto questo pane è il mio corpo" ma: "questo (che io vi mostro) è il mio corpo": parole che mentre proclamano la presenza reale, la producono. Ne segue che, dopo la consacrazione, nulla resta della sostanza del pane e del vino ma soltanto le loro apparenze o specie (accidenti) e che Gesù Cristo continua ad esser presente sotto le medesime fino a che quelle sussistono.

Il primo che abbia trattato del modo della presenza reale di Cristo nel Sacramento dell'Eucaristia è Pascasio Radberto nel trattato De Corpore et Sanguine Domini (844) in cui afferma esplicitamente l'identità del corpo storico di Cristo e di quello eucaristico, concezione criticata da Ratramno come troppo realistica. Ma colui che sollevò nel Medioevo la più grande controversia eucaristica fu Berengario il quale, oltre a negare la dottrina realistica di Pascasio, negò anche il concetto di transustanziazione, ritenendo impossibile la percezione degli accidenti separatamente dalla sostanza. La controversia teologica che ne seguì valse a porre sempre meglio in chiaro il dogma della presenza reale e a foggiar la parola che ne esprime a perfezione il concetto. San Tommaso nella Summa Theologica precisa, con la chiarezza di concetti che gli è propria, tutta la dottrina eucaristica; e il concilio di Trento, contro le interpretazioni simbolistiche dei riformatori, fissò nella sessione XIII (Decreto sull'Eucaristia) il dogma della transustanziazione.