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Trattato di Maastricht

di Federico Niglia - Dizionario di Economia e Finanza (2012)
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Trattato di Maastricht

Federico Niglia

Trattato sull’Unione Europea firmato a Maastricht il 7 febbraio 1992 dagli allora 12 Paesi membri della Comunità Europea (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna), entrato in vigore il 1° novembre 1993. Il T. rappresenta una cerniera tra le due maggiori fasi dell’integrazione europea: quella avviata con l’istituzione della CECA e conclusasi negli anni 1980 e quella, ancora in corso, aperta con la creazione dell’Unione Europea (➔ ).

Il T. di M. costituisce il punto di arrivo di un percorso avviato nel 1983 in occasione del Consiglio europeo di Stoccarda, quando venne rilanciata l’idea di un’unione politica da affiancare alla CEE (➔). Lo stesso Atto Unico Europeo (➔) del 1986 aveva dato una chiara spinta in tal senso. Con la fine del confronto bipolare e la riunificazione della Germania, dopo la caduta del muro di Berlino del 1989, vennero a porsi le basi per un ambizioso progetto di integrazione dell’Europa, di cui i Paesi membri della CEE si fecero carico nel Consiglio europeo straordinario a Dublino dell’aprile 1990. Si decise, poi, di affidare l’individuazione di una proposta di unione politica a una conferenza intergovernativa, che si trovò a dover conciliare prospettive e interessi diversi. Ultimati i lavori della conferenza, si aprì nel dicembre 1991 a Maastricht il Consiglio europeo che avrebbe prodotto il nuovo Trattato. Superate le ultime riserve circa le tappe dell’Unione Economica e Monetaria (➔ UEM) e le modalità di adozione dei provvedimenti nell’ambito della politica estera e di sicurezza comune, il T. venne firmato.

Le disposizioni del Trattato

Il T., che consta di 252 artt. nuovi e ha annessi 17 protocolli e 31 dichiarazioni, definì un nuovo assetto istituzionale comunitario basato su 3 pilastri: la Comunità Europea, la Politica estera e di sicurezza comune, e gli Affari Interni. Per gli ultimi due pilastri venne adottato il metodo intergovernativo, a differenza del primo, ambito di applicazione del metodo federalista. Particolarmente innovativa era la previsione di una cooperazione nel campo della sicurezza e della difesa, che permetteva all’Unione Europea di operare adeguatamente sulla scena internazionale e di promuovere la stabilità a livello regionale, soprattutto con l’emergere di focolai di crisi nelle aree limitrofe alla UE. Altrettanto rilevanti le previsioni del terzo pilastro, dedicato alla cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale, finalizzate alla creazione di uno spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia all’interno dell’Unione.

Il T. di M. ha inoltre definito le tappe per la creazione dell’Unione Monetaria, delineando l’assetto istituzionale che avrebbe sotteso al funzionamento della moneta unica e indicando i requisiti che gli Stati membri avrebbero dovuto rispettare per poterla adottare, per es. i parametri di finanza pubblica (deficit/PIL al 3%, debito/PIL al 60%).

L’Unione veniva fondata su una struttura istituzionale unitaria estesa a tutti e 3 i pilastri e basata su 3 istituzioni principali: Parlamento, Consiglio e Corte di Giustizia. Il T. di M. ha esplicitato inoltre il ruolo del Consiglio europeo, il quale  è definito come l’organo incaricato dello sviluppo politico dell’Unione.

Vedi anche
Corte di giustizia dell’Unione Europea Corte di giustizia dell’Unione Europea È una delle istituzioni dell’Unione Europea (UE), con sede nella città di Lussemburgo. Ha funzioni giurisdizionali. Sebbene sia una istituzione unica, è articolata in: Corte di giustizia, Tribunale (istituito nel 1989, con la denominazione Tribunale di primo grado) ... Unione economica e monetaria (UEM) Elemento portante della struttura istituzionale ed economica dell'Unione Europea imperniata sull'adozione di una moneta unica (euro) per tutti gli Stati aderenti e sull'applicazione dei principi di libertà nella circolazione dei capitali, delle merci e dei servizi. fasi di realizzazione Il processo ... Consiglio europeo È una delle istituzioni dell’Unione Europea (UE), sorta dall’evoluzione dei Vertici dei capi di Stato o di governo degli Stati membri, iniziati a Parigi nel 1961 e formalizzati, nei Trattati comunitari, con l’Atto unico europeo del 1986. Da allora, il Consiglio europeo ha contribuito notevolmente al ... Comunità Economica Europea Comunità Economica Europea Organizzazione internazionale a carattere regionale, la Comunità Economica Europea (CEE) fu istituita con il Trattato di Roma del 25 marzo 1957, stipulato dai sei paesi fondatori della cosiddetta Piccola Europa: Italia, Francia, Repubblica Federale di Germania, Belgio, Paesi ...
Tag
  • POLITICA ESTERA E DI SICUREZZA COMUNE
  • UNIONE ECONOMICA E MONETARIA
  • INTEGRAZIONE EUROPEA
  • ATTO UNICO EUROPEO
  • CONSIGLIO EUROPEO
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    Trattato istitutivo dell’Unione Europea (UE). Firmato a M. (Paesi Bassi), il 7 febbr. 1992, dai rappresentanti dei governi dei 12 Paesi membri della CEE, entrò in vigore il 1° nov. 1993. Il trattato segnò una nuova tappa nell’integrazione europea, contenendo le modalità per l’istituzione dell’UE e le ...
Vocabolario
trattato
trattato s. m. [dal lat. tractatus -us, der. di tractare «trattare»]. – 1. a. Opera scientifica o tecnica, storica, letteraria, che svolge metodicamente una materia o espone i principî e le regole di una disciplina: t. di zoologia, di botanica,...
tratta
tratta s. f. [der. di trarre, part. pass. tratto]. – 1. ant. o raro. a. L’azione del trarre, del tirare, e anche la quantità, l’estensione di ciò che si è tirato, lo spazio per cui si è tirato: Dopo la t. d’un sospiro amaro, A pena ebbi...
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