TRIMETILENTRINITRAMINA

Enciclopedia Italiana (1937)

TRIMETILENTRINITRAMINA (T4)

Franco Grottanelli

Questo esplosivo, che va assumendo grande importanza, è un derivato dell'urotropina. Da questa si ottiene facilmente il nitrato di urotropina il quale, ulteriormente nitrato in acido nitrico concentratissimo e in condizioni particolari, fornisce un prodotto cristallino che è la trimetilentrinitramina. Questo composto, ottenuto al principio del sec. XX, ha assunto importanza tecnica con la possibilità di avere, attraverso l'alcool metilico sintetico, l'aldeide corrispondente a basso prezzo.

L'esatta costituzione chimica del prodotto è ancora incerta. Sembra però che debba considerarsi come un trinitroaminderivato, di un nucleo ad anello esagonale a forma benzenica, composto di tre gruppi metilenici, tre atomi di azoto e tre doppî legami. Il prodotto è cristallino: si fonde e insieme decompone a 200° circa. È praticamente insolubile nell'acqua, in tutti gli ordinarî solventi ed è parzialmente solubile solo nell'acido nitrico concentrato. La sua stabilità è altissima e confrontabile con quella dei nitroderivati aromatici. La sua potenza è doppia di quella del tritolo e si equipara con quella della pentrite, con leggiera superiorità su questa. Come sensibilità all'urto si può paragonare all'acido picrico.

Le possibilità del suo impiego, in funzione della grande potenza, sono molteplici e tutte interessanti. Il suo uso sembra particolarmente indicato allo stato puro e compresso laddove si richiede il massimo di potenza, ad esempio per teste di siluro e bombe antisommergibili, oppure come potenziatore, sotto forma di detonatore secondario, per utilizzare esplosivi a base di nitrato d' ammonio, il cui rendimento è funzione dell'intensità dell'onda esplosiva sotto cui possono decomporsi bruscamente. A similitudine della pentrite, è esplosivo particolarmente indicato per le nazioni povere di carbon fossile; per quelle che hanno dovizia di fossile rimane sempre di alto interesse per gli usi selezionati suddetti.

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