TROIA di Puglia

Enciclopedia dell' Arte Antica (1973)

TROIA di Puglia (Aecae)

F. Tiné-Bertocchi

La città, che sorge sulle ultime propaggini dell'Appennino, dista da Foggia 22 km. Già nel sec. XVII fu identificata da L. Holste (Holstenius) con l'antica Aecae sulla via Traiana sulla scorta degli Itineraria e della Tabula Peutingeriana. Fonti letterarie e resti epigrafici (C.I.L., ix, 1619) scarseggiano circa la storia di Aecae. Durante la II guerra punica, dopo Canne, fu occupata da Annibale e riconquistata poi da Fabio Massimo nel 214 a. C. Sotto Settimio Severo era colonia col nome di Colonia Augusta Apula Aecae ed appartenne alla tribù Papiria. La vita vi continuò fino al VII sec. d. C. quando fu distrutta dalla guerra bizantino-longobarda. Nei primi anni del sec. XI vi sorse Troia.

In base agli scarsi e sporadici rinvenimenti archeologici sembra che l'antica Aecae sorgesse nella località Cruste-S. Marco-Casino fino all'incrocio della statale 116 con la strada Troia-Foggia. Si tratta per lo più di frammenti ceramici, fra i quali anche un'antefissa del VI sec. a. C.; e di alcune tombe per lo più a "grotticella" con materiale del IV-III sec. a. C. Di recente si è trovato un mosaico a ciottoli fluviali con motivi geometrici, identico a quelli di Ascoli Satriano (v.) e, come quelli, sembra appartenere ad una zona cimiteriale. Resti di una fornace e di un sistema di canali in tubi di terracotta, sono visibili lungo la statale Troia-Foggia in località Cimitero Vecchio, mentre resti di una grande villa romana si trovano lungo la statale Troia-Lucera.

La via Traiana, che forse ripete un più antico tracciato stradale, è visibile per un buon tratto del suo percorso dalle falde della collina di S. Giacomo a poche centinaia di metri dal margine sud-occidentale dell'abitato di T., e si prolunga per le pendici del sub-Appennino dauno verso Buccalo. Aecae era inoltre unita, già prima della sistemazione imperiale, con Arpi e Lucera.

Oltre all'iscrizione pubblicata dal Mommsen, altre se ne trovano al Comune di T. ed una, recentemente rinvenuta fra i ruderi del Castello Normanno è dedicata a M. Aurelio Antonino.

Bibl.: G. Alvisi, Problemi di viabilità nell'Apulia settentrionale, in Arch. Class., XIV, 1962, pp. 148-161; M. De Sanctis, La città di Aecae, in Archeologia, 1966, pp. 299-303.