Troia

Dizionario di Storia (2011)

Troia


Antica città, capitale della Troade. La leggenda indica come fondatore di una prima città della Troade, Dardania, l’eroe Dardano, oriundo della Tracia. Di padre in figlio la signoria della città passò a Erittonio, Tros o Troo, Ilo (donde la denominazione di Ilio), Laomedonte, il quale pattuì un compenso per cui Apollo e Posidone eressero le mura di cinta della città. Ma avendo Laomedonte mancato alla parola data, Eracle lo uccise e ridusse a malpartito la città, a cui Priamo, figlio e successore di Laomedonte, conferì nuovo splendore. Paride, figlio di Priamo, col ratto di Elena, moglie di Menelao re di Sparta, provocò la guerra di T., spedizione di contingenti di tutte le città greche guidati dai loro re, che dopo un assedio decennale distrussero la città. Attorno a questa impresa fiorì un grandissimo ciclo di leggende e molti poemi (ciclo troiano), tra i quali principali quelli omerici. Pochi degli abitanti di T. si salvarono: tra essi Eleno, figlio di Priamo, che riparò in Epiro, ed Enea figlio di Anchise (appartenente a un altro ramo della famiglia reale, discendendo da Assaraco figlio di Troo), che navigò verso le spiagge del Lazio. Nei secc. 8° e 7° la regione fu invasa da tribù barbare di treri e di cimmeri provenienti dalla Tracia; nel sec. 7° eoli e tessali colonizzatori occuparono la Troade fondandovi città costiere, come Neandria e Asso. Nei secc. 6° e 5° T. aveva importanza solo per il santuario di Atena, dove Serse celebrò un sacrificio solenne nel 480 prima di recarsi ad Abido. La città fece parte della satrapia persiana di Frigia, ricevette l’autonomia dai greci (478), poi ricadde sotto la dominazione persiana. Alessandro Magno, recatosi a T. nel 334, vi celebrò un solenne sacrificio ad Atena ed elargì alla città l’esenzione dai tributi. Si formò allora una federazione di città della Troade, con centro religioso e politico nel santuario di Atena Ilia. Lisimaco cinse la città di solide mura e ricostruì il tempio della dea. T. passò poi sotto il dominio dei Seleucidi e degli Attalidi. Alleata, come Pergamo, dei romani contro Filippo V di Macedonia, dopo la pace di Apamea ebbe dal senato romano l’autonomia e l’esenzione dai tributi. Nella guerra tra Mario e Silla parteggiò per quest’ultimo: perciò fu distrutta da Fimbria, partigiano di Mario (86-85 a.C.). Silla la ricostruì e la dichiarò libera. Cesare la favorì e la onorò, come culla della gens Iulia discesa da Enea, e andò a visitarla nel 47 a.C., dopo Farsalo. Augusto fece ricostruire il tempio di Atena e pose così le basi della nuova città di Ilium novum: probabilmente da allora vi ebbe inizio il culto imperiale. Nuovi edifici ebbe la città da Claudio e dai suoi successori. L’ultimo ricordo di Ilio è del 355 d.C. La sua monetazione autonoma va dal 300 circa a.C. al 260 d.C. Il sito di T. è stato riconosciuto da H. Schliemann (1870-90) sulla piccola altura di Hisarlik, presso lo sbocco dei Dardanelli. Le indagini, proseguite a cura di altre missioni nei decenni successivi, e riprese alla fine degli anni Ottanta del 20° secolo, hanno dimostrato un’ininterrotta urbanizzazione del sito di Hisarlik dalla fine del Neolitico-prima età del Bronzo al tramonto dell’epoca romana.

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