TÛATHA DÊ DANANN

Enciclopedia Italiana (1937)

TÛATHA DÊ DANANN

Nicola Turchi

. Sono nella mitologia irlandese i discendenti divini di Dana, appartenenti alla terza generazione divina (dopo quelle di Partholone e di Nemed, v. irlanda, XIX, p. 553) che, movendo da una lontana terra di benedizione, dai cronisti cristiani detta Spagna per evitar ogni richiamo di paganesimo, giungono, un primo di maggio, in Irlanda e occupano tutto il paese.

Alle figure divine di questa generazione si riferiscono le leggende mitiche e il loro nome persiste, sia pure evemerizzato, nell'epica e negli annali. Gli dei principali sono: Bilé che corrisponde al dio del maglio, o Dis pater dei Celti (v. celti, IX, p. 673) e con Dana genera la stirpe che da essa prende nome; Lîr (forse il mare) con i figli Bron e Manannan, quest'ultimo patrono dei marinai; Lug (Lud), dio luminoso, medico e artista il cui nome si ritrova presso tutti i Celti (Lug-dunum, Lione "fortezza di Lug"; Lud-gate "porta di Lud"; Lug-nasad, festa di Lug, che cadeva nell'agosto in Irlanda); Ogma (l'Ogmios di Luciano) dio dell'eloquenza, inventore della scrittura indigena detta perciò ogamica; Brigit (v. brigida). Sopraffatti dai Milesî, i Tûatha Dê Danann però non lasciarono l'isola ma rimasero nei loro occulti o sotterranei palazzi incantati, uscendone ogni tanto invisibili o sotto varie forme, per nuocere o giovare agli uomini.

Bibl.: H. D'Arbois de Jubainville, Le cycle mythologique irlandais et la mythol. celtique, II, Parigi 1884; Ch. Squire, The mythol. of ancient Britain a. Ireland, Londra 1906; J. A. Mac Culloch, The Relig. of ancient Celts, Edimburgo 1911; Mac Bain, Celtic Mythology a. Religion, Sterling 1917.

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