TULLE

Enciclopedia Italiana (1937)

TULLE (fr. tulle; sp. tul; ted. Tüll; ingl. bobbin net)

Guido Bertuletti

Il tulle è un tessuto costituito, generalmente, da fili molto sottili formanti maglie o fori e può essere semplice, cioè senza disegno alcuno, chiazzato, quando presenta punti pieni e disposti a intervalli regolari, punteggiato, rigato, a strisce, operato, da cortinaggi ed elastico.

Il nome di "tulle" deriva dalla omonima città di Tulle dove verso il 1700 la produzione di maglie a fori esagonali, simili a quelle del nido di api, costituiva un importante artigianato. Si cercò poi di produrre meccanicamente tali tessuti finissimi di seta, cotone e lino e negli anni 1808-o9 il costruttore inglese John Heatcoat di Nottingham riuscì a costruire una macchina primitiva per la produzione dei tulli. Macchine simili vennero poi costruite nel 1816 nel dipartimento di Calais e dal 1830, su vasta scala, anche in Germania (Chemnitz), ma l'Inghilterra ha tuttora la prevalenza per la costruzione di queste macchine speciali.

Il tulle è costituito da fili di ordito e di trama, di qualsiasi materiale e finezza. Le trame passano attraverso i fili di ordito in direzione sempre diagonale e, a distanze regolari, vengono avvolti ad esse intorno i fili di ordito (v. tessuto). Tale avvolgimento può essere effettuato in modi molto diversi, secondo gli scopi per i quali devono servire i tulli. Questi diversi sistemi di avvolgimento sono conosciuti con le seguenti denominazioni commerciali: "legatura semplice", "legatura doppia", "doppio effetto", "legatura svizzera", "legatura di base a fuselli", "everlasting", "legatura di base Bruxelles", "legatura di base a croce", "legature combinate".

I tulli generalmente prodotti sono, in termini commerciali, i tulli a grani di pisello, per zanzariere, semplici per guarnizioni di abiti, punteggiati per velette, fantasia ed elastici.

Soltanto da pochi anni si producono anche tulli con disegni a Jacquard che hanno incontrato il favore del pubblicò, specialmente per cortine, coperte, guarnizioni per abiti e biancheria da donna.

Le macchine per tulli sono di due tipi e precisamente del tipo "Double-Locker" e del tipo a cremagliera. Le prime differiscono dalle seconde, perché le loro navette hanno due sporgenze nella parte inferiore e vengono azionate da un albero con alette traversante le macchine, animato di moto alternato e di va e vieni, che provoca il funzionamento delle navette. Le macchine a cremagliera hanno invece le navette dentate nella parte inferiore. Esse vengono comandate da un albero munito di cremagliera che s'innesta nei denti delle navette stesse.

È poi importante notare che, contrariamente a quanto avviene in tutte le altre macchine per tessuti, nelle macchine per tulli le navette ricevono, oltre al moto alternativo, anche un comando di traslazione diagonale e di spostamento progressivo da un filo di ordito a quello successivo, fino a raggiungere le estremità del tessuto, ritornando poi in senso inverso formando la seconda fila di navette.

Le bobine sono pure diverse dalle comuni e sono costituite da due dischi, fra i quali è avvolta la trama, tenuti insieme mediante una leggerissima molla di acciaio armonico.

Tutte le macchine per tulli hanno un pettine imperniato sopra un asse oscillante che ne provoca l'abbassamento ad ogni passaggio delle navette per chiudere le legature dei fili di ordito sulle trame. Tali pettini descrivono un arco di circolo ed hanno il raggio di 150-200 mm.

Le macchine a cremagliera vengono impiegate specialmente per la produzione dei tulli più correnti, mentre quelle "Double-Locker" vengono impiegate per i tulli più fini.

Le cortine e le coperte vengono prodotte con macchine per tulli munite di due, tre e anche quattro Jacquard, secondo la lunghezza delle macchine che può giungere fino a 14 metri.

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