TUNDRA

Enciclopedia Italiana (1937)

TUNDRA

Fabrizio CORTESI

. Nome col quale s'indica il deserto freddo che si estende sulle terreferme e sulle isole artiche, al dilà della zona degli ultimi alberi nani. Solo in poche favorevoli località sono sviluppate povere formazioni come, ad es., formazioni a salici e piccoli prati sui margini dei corsi d'acqua e dei fiordi o anche formazioni di arbusti nani fatte da specie arbustive sempreverdi quasi decombenti, a piccole foglie, che formano un fitto rivestimento vegetale fra muschi e licheni. Vegetazione nana, marcata xerofilia, predominio di muschi e licheni, incompleto rivestimento del suolo, costituiscono le caratteristiche della tundra.

Il raro materiale vegetale non è mai regolarmente ripartito: talora abbondano i muschi e soprattutto specie di Polytrichum, talora si sviluppano molto i licheni, cosicché si distingue una tundra a Politrichum e una tundra a licheni e secondo la specie o le specie dominanti quest'ultima presenta una differente facies, la quale è in rapporto a particolari condizioni climatiche ed ecologiche. Così vi è la tundra a Cladonia (Cladonia rangiferina, Sphaeroporon coralloides), la tundra a Platysma (Platysma cucullatum, Cetraria islandica, ecc.), la brughiera ad Alectoria (varie specie di Alectoria).

Nelle depressioni, dove si raccoglie l'acqua di fusione del ghiaccio e delle nevi, si formano zone torbose dove vegetano insieme con gli sfagni piccole fanerogame; si vengono a costituire delle specie di oasi in cui le acque costituiscono una protezione contro l'azione disseccante del vento e raccolgono i raggi calorifici del sole permettendo così la vita di alcune fanerogame.

Bibl.: A. v. Middendorf, Die Gewächse Sibiriens, in Sibirische Reise, IV, i, 1864; E. Warming, Ueber Grönland's Vegetation, in Enler, Botan. Jahrb., X (1888); A. F. W. Schimper, Pflanzengeographie, Jena 1898, pp. 720-25.

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