UIL (Unione Italiana del Lavoro)

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

UIL (Unione Italiana del Lavoro)


UIL (Unione Italiana del Lavoro)  Organizzazione sindacale di area laico-riformista e di ispirazione socialdemocratica sorta a Roma nel 1950, dopo la scissione dalla CGIL (➔). Nella dichiarazione programmatica approvata con la sua fondazione, vennero indicati i punti che caratterizzarono e qualificarono l’azione della UIL sin dai suoi primi anni di vita. Tra questi, l’indipendenza dai partiti, dai governi e dalle confessioni e l’autonomia delle federazioni di categoria. Nonostante le difficoltà iniziali, la UIL si è affermata rapidamente tra i lavoratori italiani, sia dei comparti privati sia di quelli pubblici, superando i 400.000 iscritti alla fine del 1950. Nel gennaio 1952 è entrata a far parte dell’Internazionale sindacale ICFTU, confluita nel 2006 nella CIS (➔), e dal 1973 è membro della CES (➔). Al 2011, la UIL contava 1.903.849 iscritti (più 292.593 con seconda affiliazione UIL), di cui il 30% pensionati. Tra gli attivi, il settore più rappresentato è quello agroalimentare ( UILA, 16,9%), seguito da sanità ed enti locali (UIL FPL, 15,2%), edilizia (Feneal, 12,2%) e turismo, commercio e servizi (UILTUCS, 8,7%). La pubblica amministrazione nel suo complesso rappresenta il 25,6% degli attivi iscritti, mentre i lavoratori atipici il 4%. Segretari generali della UIL sono stati I. Viglianesi, L. Ravecca, R. Ravenna, R. Vanni, G. Benvenuto, P. Larizza e, dal 2000, L. Angeletti.

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