PROTA GIURLEO, Ulisse

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 85 (2016)

PROTA GIURLEO, Ulisse

Pier Paolo De Martino

PROTA-GIURLEO, Ulisse. – Nacque a Napoli il 13 marzo 1886, terzogenito di Luigi e Rosa Muratore.

Il padre (1827-1892), ex-domenicano di origine calabrese, fu esponente di spicco del liberalismo cattolico napoletano, attivissimo pubblicista, direttore e fondatore del trisettimanale L’Emancipatore cattolico. A causa delle difficoltà familiari insorte in seguito alla morte del padre, Prota-Giurleo fece studi discontinui e difficoltosi, conseguendo il diploma di maturità classica soltanto nel 1918; in seguito tentò, senza successo, di laurearsi prima in Medicina poi in Giurisprudenza. Sposatosi con Rosa Tria nel 1910, subito dopo il matrimonio si stabilì a Ponticelli, sobborgo della periferia orientale di Napoli. Nel 1911 partecipò come volontario alle campagne di guerra in Tripolitania e Cirenaica. Dopo aver lavorato per un certo tempo come addetto presso la Cassa Invalidi della Marina mercantile e presso la Previdenza Sociale, dagli anni Trenta in poi si mantenne svolgendo attività di insegnamento privato per studenti liceali e universitari.

Rientrato dalla guerra di Libia, Prota-Giurleo diede inizio alla sua attività archivistica, incoraggiato dallo zio paterno Davide Prota, studioso di storia calabrese, e soprattutto da Salvatore di Giacomo, del quale divenne amico e collaboratore negli anni d’anteguerra. Da quel tempo e fino a tarda età Prota-Giurleo fu instancabile frequentatore delle biblioteche e degli archivi cittadini alla ricerca di testi, notizie, documenti di ogni sorta riguardanti la storia napoletana; i suoi interessi spaziarono dalla storia politica alla letteratura, dalla vita quotidiana al folclore alla storia dell’arte, ma si vennero concentrando soprattutto sul teatro e sulla cultura musicale dei secoli dal XV al XVIII secolo.

I primi risultati importanti di tali ricerche vennero portati alla luce alla fine degli anni Venti in alcuni saggi (Alessandro Scarlatti “il Palermitano”, 1926; Nicola Logroscino, “Il dio dell’opera buffa”, 1927; La grande orchestra del R. Teatro San Carlo nel Settecento, 1927; La musica a Napoli nel Seicento, 1928) e in una serie di articoli apparsi su riviste napoletane (una bibliografia analitica è in Mancini, 2002). Dopo un decennio circa di interruzione, le pubblicazioni di Prota-Giurleo ripresero alla vigilia del secondo conflitto mondiale e si intensificarono in particolare negli anni Cinquanta: a un nutrito numero di articoli scaturiti dalla collaborazione con i quotidiani Il Mattino, Il Corriere di Napoli, Roma si affiancarono allora saggi brevi e voci biografiche redatte per opere enciclopediche (Die Musik in Geschichte und Gegenwart, Dizionario biografico degli Italiani, Enciclopedia dello spettacolo, Larousse de la Musique). I saggi di maggior impegno apparsi in quel tempo furono la Breve storia del Teatro di corte e della musica a Napoli nei secoli XVII-XVIII (1952) e I teatri di Napoli nel ’600: la commedia e le maschere (1962). In questi lavori l’autore, ricollegandosi agli studi di Michele Scherillo, Benedetto Croce e Salvatore di Giacomo, approfondì in modo più sistematico e rigoroso l’indagine sull’attività teatrale e musicale nella Napoli seicentesca. Peraltro in molti casi le trascrizioni di documenti effettuate da Prota-Giurleo negli anni Trenta (quietanze di pagamento, atti anagrafici e notarili) assunsero un’importanza inopinata dopo la distruzione di una cospicua quantità di materiali provocata dai bombardamenti alleati del 1943 e dall’incendio appiccato per rappresaglia dai tedeschi nel settembre dello stesso anno al deposito di San Paolo Belsito, dove erano stati evacuati i fondi archivistici ritenuti di maggior valore. Viceversa, il pregio degli studi di Prota-Giurleo trovò talvolta un limite – non infrequente tra gli eruditi della sua generazione – nel ricorso esclusivo alle fonti locali e nella insufficiente distinzione tra il riscontro documentario oggettivo e l’intuizione congetturale. Per esempio la nozione, fondata su indizi evanescenti, che l’opera in musica fosse stata introdotta a Napoli da una compagnia di cantanti venuta da Roma per volontà del viceré Oñate (enunciata come dato di fatto in Francesco Cirillo e l’introduzione del melodramma a Napoli, Grumo Nevano 1952) ha per lungo tempo sviato la comprensione delle dinamiche socio-culturali che propiziarono il precoce trapianto dell’opera veneziana a Napoli (1650), vero atto fondativo della tradizione operistica cittadina.

Punto di riferimento indispensabile per la ricerca successiva fu soprattutto il monumentale lavoro su I teatri di Napoli, già abbondantemente definito a metà degli anni Trenta, ma dato alle stampe nel 1962 solo nella sua prima parte, che verte da un lato sulla ricostruzione dell’attività dei teatri grandi e piccoli che si contendevano i favori del pubblico, dall’altro lato sulla descrizione, in base a precisi riscontri documentari, delle varie maschere che popolarono i palcoscenici napoletani. Prota-Giurleo non riuscì a vedere pubblicata la seconda parte della sua fatica maggiore, approntata col titolo L’opera in musica e pensata come resoconto delle vicende del teatro musicale a Napoli, anno per anno, dal 1651 al 1695: rimasta manoscritta alla sua morte, è stata pubblicata soltanto nel 2002.

Le perlustrazioni archivistiche di Prota-Giurleo fruttarono anche sul fronte dell’arte napoletana del secolo d’oro (con molti documenti inediti riguardanti Salvator Rosa e Cosimo Fanzago). Tra le pubblicazioni principali riguardanti la pittura si ricordano La famiglia e la giovinezza di Salvator Rosa, Napoli 1929, e Pittori napoletani del Seicento, Napoli 1953.

Morì a Perugia il 9 febbraio 1966.

Fonti e Bibl.: C. Schmidl, Dizionario universale dei musicisti, II, Milano 1929, p. 318; U. Prota-Giurleo, Ricordi digiacomiani,in Il Fuidoro, III (1956), pp. 68-72; Enciclopedia dello spettacolo, VIII, 1961, coll. 546 s.; F. Degrada, In memoria di Ulisse Prota-Giurleo, in Rivista italiana di Musicologia, I (1966), pp. 295-297; R. Causa, Un lutto per la cultura, in Roma, 10 febbraio 1966; A. Giovine, U. P.-G. Ricordo di un mio maestro, Bari 1968; S. Feliciello, Ricordo di U. P.-G., in Il Quartiere, VI (1985), 30, pp. 9-13; Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. Le biografie, VI, 1988, p. 142; F. Trinchera, Degli archivii napolitani, Napoli 1995, ad ind.; U. Prota-Giurleo, I teatri di Napoli nel secolo XVII, I: Analecta, Napoli 2002 (in particolare: G. Mancini, Biografia, pp. 17-63; Id., Bibliografia protagiurleana, pp. 67-98; P. Andrisani, Introduzione a “L’Opera in musica”, pp. 105-156).

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