TIRELLI, Umberto

Enciclopedia del Cinema (2004)

Tirelli, Umberto

Mario Verdone

Costumista cinematografico e teatrale, nato a Gualtieri (Reggio Emilia) il 28 maggio 1928 e morto a Roma il 26 dicembre 1990. Collezionista e studioso appassionato di abiti antichi, fondò nel 1964 la Sartoria Tirelli, avviando con il mondo cinematografico un intenso rapporto che si concretizzò nella collaborazione con registi prestigiosi, per i quali creò costumi straortdinari per linee, scelta dei tessuti e accuratezza filologica. La Sartoria è divenuta inoltre un importante luogo di formazione e un punto di riferimento per artisti che hanno ottenuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale.

T. iniziò la sua carriera lavorando nella Sartoria Finzi, che forniva gli abiti al Teatro alla Scala di Milano, ed esordì con la sua sartoria in un'opera lirica, Tosca, per la regia di Mauro Bolognini. Lavorò successivamente in spettacoli di prosa: Pier Luigi Pizzi realizzò con lui i costumi di Tre sorelle e Il giuoco dalle parti, diretti da Giorgio De Lullo, e Ferdinando Scarfiotti quelli di Il giardino dei ciliegi, diretto da Luchino Visconti. La collaborazione con Visconti portò al sodalizio con Piero Tosi che ebbe poi esiti molto felici nei film Il Gattopardo (1963), Morte a Venezia (1971) e Ludwig (1972), per i quali Tosi ottenne tre nominations all'Oscar e i cui costumi rimangono fedeli al dettaglio storico, sorprendenti nella morbidezza delle linee e nella scelta delle stoffe, scelta che assume un valore quasi simbolico in film come Medea (1969) di Pier Paolo Pasolini, e che T. fece sempre cercando di reperire tessuti d'epoca. Ai successi della Sartoria Tirelli contribuirono anche Ezio Frigerio, Vera Marzot, Luciano Damiani, Giulio Coltellacci, Franca Squarciapino, Maurizio Millenotti, e inoltre importanti pittori come Fabrizio Clerici, Aligi Sassu, Leonor Fini, Corrado Cagli, Giorgio De Chirico, Mino Maccari, nonché lo scultore Giacomo Manzù. Fu con la sartoria di T. che Danilo Donati, nel 1976, con Il Casanova di Federico Fellini diretto da Federico Fellini e Gabriella Pescucci, nel 1993, con The age of innocence (L'età dell'innocenza) di Martin Scorsese vinsero l'Oscar per i costumi.

Appassionato raccoglitore di abiti antichi, che non di rado utilizzava negli spettacoli, T. realizzò una delle più importanti collezioni private del mondo con oltre quindicimila capi. Una considerevole donazione è conservata nella Galleria del costume del Museo degli Argenti di Palazzo Pitti a Firenze. La Sartoria Tirelli ha continuato a godere di grande prestigio anche dopo la morte del suo proprietario, ed è frequentata da registi e attori di importanza internazionale, fra cui Hugo de Ana (regista e costumista dei propri spettacoli), Ann Roth, Deborah Scott, Alex Byrne.

Bibliografia

Vestire la scena. L'atelier Tirelli, a cura di C. d'Amico, De Carvalho, G. Pescucci, D. Trappetti, Milano1993.

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