UZBEKISTAN

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

UZBEKISTAN (XXXIV, p. 868)

Manfredo Vanni

Il territorio si estende nelle fertilissime valli del Fergana (alto bacino del Syr-Dar′ja) e nel bacino medio ed inferiore del Zeravšan, fino alle pianure steppose a sud del lago d'Aral, tutte regioni che nel decennio dopo la seconda guerra mondiale hanno subìto un notevole progresso economico. Gli Uzbeki costituiscono attualmente (1959) i 3/4 della popolazione; il rimanente è composto di Karakalpaki, di Kazaki, di Tagiki e di Ebrei di Buchara. La popolazione urbana è andata aumentando, e costituisce (nel 1959) il 25% del totale; la densità media è di circa 15 ab. per km2. In pochi decennî il paese si è trasformato; molte antichissime città si sono ingrandite e modernizzate, altre sono sorte nuove dal nulla. Fra queste ultime ricordiamo: i centri industriali di Čirčik, di Jangi-Jul′, di Angren, di Begovat, di Gasli (la città del metano).

Dai grandi rilievi montagnosi, che dominano ad oriente il paese, discendono molti fiumi ricchi d'acque, che hanno reso possibili grandiose opere idrauliche. Nel 1959 i canali irrigatorî raggiungevano oltre 160.000 km di sviluppo, trasportando annualmente 28 miliardi di m3 di acqua per fecondare più di due milioni di ettari di terreni coltivabili, fra i quali la vasta regione arida-stepposa della cosiddetta Steppa della fame, trasformata in vaste piantagioni di cotone. Noti fra gli altri il grande canale di Fergana, di 270 km di lunghezza, e la grandiosa centrale idroelettrica di Farchad, in quanto le acque non solo sono utilizzate per la irrigazione, ma anche per la produzione di energia elettrica, che ha favorito, specie in questo ultimo decennio, lo sviluppo di nuove attività industriali.

La ricchezza principale dell'U. è il cotone, le cui piantagioni si sono sempre più estese; oggi si producono i 3/4 di tutta la produzione sovietica. La meccanizzazione del lavoro, le irrigazioni, dovute in gran parte anche alla diga sul fiume Amu-Dar′ja, hanno favorito la coltura di questa pianta tessile. Nel 1957 si contavano più di 1800 kolchozy e 22 sovchozy; la produzione totale di fibra si aggirava, nel 1956, sulle 860.000 t, di cui una gran parte fibra pregiata.

Oltre al cotone si è intensificata la coltura di altre piante tessili: canapa e kenaf. Nel complesso tutta la produzione agricola ha segnato notevoli aumenti: grano, riso, frutta (albicocche, pesche, pere, fichi, mandorle, ciliege, ecc.); legumi, ortaggi e viti. Di queste ultime si sono curate speciali varietà, che offrono uve pregiate. Anche la bachicoltura si è perfezionata grazie a una più razionale gelsicoltura; nel 1956 si produssero 146.000 q di bozzoli. Anche l'allevamento è andato assumendo metodi sempre più razionali; particolare importanza hanno sempre i montoni karakul, la cui pelle fornisce l'astrakan, pelliccia assai pregiata. Centinaia di fattorie e 15 grandi sovchozy praticano questo allevamento su vastissimi pascoli desertici e semidesertici. In relazione a tanta attività agricola e di allevamento varie industrie sono andate sviluppandosi; in primo luogo le tessili. L'U. è anche una repubblica che rapidamente si è industrializzata nel campo minerario, metallurgico, meccanico e chimico. Nel 1944 cominciò a funzionare il primo stabilimento metallurgico dell'Asia Centrale, conseguenza della evacuazione di stabilimenti dalle zone occidentali dell'URSS europea. Oggi l'Asia Centrale è autosufficiente per la produzione di acciaio (219.000 t nel 1956). A Taškent sorge un grandioso stabilimento di macchine agricole; nei pressi della città, ad Almalsyk, sorgono moderni stabilimenti chimici (concimi azotati) e raffinerie di petrolio. La produzione meccanica è in aumento: macchine utensili, macchine cinematografiche. Grandiosi i nuovi stabilimenti di Begovat, riforniti di energia dalla centrale di Farchad. Materiale ferroviario ed aeronautico si fabbrica a Taškent. La produzione mineraria ha raggiunto (nel 1957) per il petrolio 1.029.000 t, per il carbone 2.817.000 t. Da qualche anno si estrae anche il metano (Gasli). Altri minerali estratti: rame, tungsteno, stagno, piombo, e materiali da costruzione (marmi).

Bibl.: N. Baranski, Géographie Économique de l'URSS, Mosca 1956; V. Vitkovitch, Puteschestvic posovetskomu Uzbekistan, Mosca 1953; Les nouvelles villes en URSS. Section de l'URSS à l'Exposition Universelle et Internationale de Bruxelles 1958.

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