Rasputin, Valentin Grigor´evič

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Scrittore russo (Ust´-Uda, Irkutsk, 1937 - Mosca 2015), tra i principali esponenti della "prosa contadina" russa. Trascorsa l'infanzia e la prima giovinezza nel villaggio di Atalanka, sulla riva del fiume Angarà, R. se ne allontanò per iscriversi alla facoltà di lettere dell'università di Irkutsk. Qui avviò la collaborazione con giornali locali e con la televisione, per poi intraprendere, divenuto corrispondente di due giornali di Krasnojarsk, lunghi vagabondaggi per la Siberia. Nel 1961 pubblicò Ja zabyl sprosit' u Leški ("Ho dimenticato di scrivere a Leška"), distinguendosi sin dai primi racconti (Kraj vozle samogo neba "Il paese vicino al cielo", 1966; Vasilij i Vasilisa, 1967) per una rappresentazione intensa e poetica della natura, che si è via via arricchita di riflessioni esistenziali e filosofiche (Den´gi dlja Marii, 1967, trad. it. I soldi per Maria e altri racconti, 1988; Poslednyj srok, 1970, trad. it. L'ultimo termine, 1975; Živi i pomni, 1975, trad. it. Vivi e ricorda, 1986; Proščanie s Matëroj, 1976, trad. it. Il villaggio sommerso, 1980; Požar "L'incendio", 1985). La battaglia ecologista e la difesa della tradizione russa contro l'invadenza dei modelli occidentali sono state al centro dell'attività politica e pubblicistica di R. negli anni della perestrojka.

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