Valguarnèra

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- Famiglia nobile che vanta origine nel 6° sec. dai re goti di Spagna e da Guarnero principe de Las Ampurias, fondatore della Casa Valguarnera. La famiglia fece parte della nobiltà catalana sin dalla fine dell'8° sec.; nel 1282 un suo ramo passò in Sicilia con Simone e il nipote Francesco che giunsero nell'isola al seguito di Pietro d'Aragona. Investiti della baronia di Vicari e di Godrano, i V. furono al servizio militare e civile dei sovrani aragonesi. Alla fine del 14° sec. si stabilirono in Sicilia, provenienti dalla Catalogna, anche i fratelli Simone e Vitale che furono investiti del feudo di Assaro. Affermatisi tra i nobili siciliani vicini ai Martini, i V. ebbero un ruolo politico di rilievo anche in età moderna. Si ricordano: Mariano, erudito, in specie nelle lettere greche, pretore di Palermo (1583-1589), abate di S. Anastasia, cappellano e poi economo regio; Francesco, per privilegio di Filippo IV, fu il 1° principe di V. (1620), capitano di giustizia e pretore di Palermo (1631), vicario generale del regno nella difesa contro i Turchi: i figli, Giuseppe che divenne 2° principe di V. (1636), vicario generale di Palermo (1637), e Vitale, già duca dell'Arenella (1645), che fu il 1° principe di Niscemi (1661), capitano e pretore di Palermo, deputato del regno; Francesco Saverio (prima metà 18° sec.), 4° principe di V., fu tra le varie cariche viceré di Sardegna e gran ciambellano di Carlo Emanuele III di Savoia. I V. conservarono posizione preminente nella nobiltà siciliana anche sotto i Borbone, legandosi, con politiche matrimoniali, alle maggiori dinastie, dai Tomasi di Lampedusa ai Ruffo di Calabria. Si ricorda (19° sec.) Giuseppe, 7° principe V. di Niscemi e duca dell'Arenella, maggiordomo di Ferdinando II e pari del regno come principe di Castelnuovo, che sposò Caterina Tomasi di Lampedusa. Dopo l'unità d'Italia, Corrado, 8° principe V. di Niscemi e duca dell'Arenella, che nel 1860 con Garibaldi aveva preso parte alla battaglia del Volturno, fu nominato (1880) senatore del regno. Il figlio Giuseppe, 9° principe V. di Niscemi, di Castelnuovo, di Villermosa e duca dell'Arenella, fu deputato (xxii-xxiii legisl., 1904-13) al parlamento nazionale. Da Giuseppe, la famiglia V. continua nel 20° sec. con i suoi figli: Benedetto (che prese i voti), Corrado e Raimondo e con la discendenza da questi ultimi, i loro figli e nipoti.

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