VAUBAN, Sébastien Le Prestre, marchese di

Enciclopedia Italiana (1937)

VAUBAN, Sébastien Le Prestre, marchese di

Alberto BALDINI

Ingegnere militare e maresciallo di Francia, nato il 15 maggio 1633 a Saint-Léger-de-Foucheret in Borgogna, morto a Parigi il 13 marzo 1707. Arrolatosi volontario, a 17 anni, nell'armata del principe di Condé, venne fatto prigioniero dopo un anno di avventurosa guerra. Mazzarino lo attirò nell'armata di Luigi XIV e lo promosse tenente. Rivelate ben presto eccezionali attitudini per l'ingegneria militare, passò a far parte del commissariato generale per le fortificazioni. Diresse gli assedî di Gravelines, d'Ypres e di Oudenarde e prese parte attiva alla campagna di Fiandra, rimanendovi ferito. Dopo la pace dei Pirenei fu alla presa di Lilla. Conclusosi l'assedio di Maestricht in Olanda, il V. fu nominato brigadiere generale e maresciallo di campo.

Durante la campagna del 1675 conquistò Valenciennes e Cambrai. Nominato commissario generale delle fortificazioni, completò i lavori della cinta fortificata compresa tra Dunkerque e i Pirenei orientali. Sotto la sua direzione sorsero le fortezze di Maubeuge, Longwy, Sarrelouis, Thionville, Haguenau, Khel e Landau.

In questo periodo della sua carriera militare ebbe frequenti contatti anche con il duca di Savoia per il quale progettò le fortificazioni di Verrua, Vercelli, Fenestrelle e Torino.

Nel 1688 venne nominato luogotenente generale del regno. Condusse i vittoriosi assedî delle fortezze di Mons, Namur, Charleroi e Brest e diresse - sotto il duca di Borgogna - la difesa di Brisach.

Universalmente riconosciuto come il più grande ingegnere militare del tempo, fu nominato membro onorario dell'Accademia delle scienze. Infine gli fu conferito il bastone di maresciallo di Francia.

Sotto il V., l'arte degli assedî e delle fortificazioni progredì rapidamente (v. fortificazione) soprattutto perché furono in lui riunite in grado eminente la scienza e la genialità applicativa. Immaginò e costruì le parallele e i "cavalieri di trincea", mutò l'andamento degli scavi di protezione. Il suo metodo presentaya una cinta interna, o magistrale, costituita da fronti bastionati con torri ai salienti; una cinta esterna formata da ampî bastioni e dalla tenaglia. Geniale combinazione degli elementi attivi e passivi dell'arte fortificatoria, e che rivelano nel V. la piena conoscenza della condotta della guerra nel campo strategico e tattico.

Il V. partecipò a moltissimi combattimenti e diresse oltre 50 assedî. E non solo costruì fortezze secondo i nuovi metodi (se ne contano una trentina), ma trasformò quasi tutte quelle esistenti (circa trecento). Particolare cura dedicò alla fortificazione provvisoria sul campo di battaglia, orientandola su principî analoghi a quelli della fortificazione permanente.

Il V. si occupò anche di problemi economici. Il suo libro La dîme royale (1707), che lo fece cadere in disgrazia, è opera accurata nel metodo e larga di vedute. Anticipando sul suo tempo, il V. vi propugnò l'attuazione di un'imposta unica gravante in modo proporzionatamente uguale su tutte le classi sociali.

Tra le principali opere di carattere militare si ricordano: Traité de l'attaque et de la défense des places (1739); Essais sur la fortification (1739), ecc.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata