GALLICOLI, VEGETALI

Enciclopedia Italiana (1932)

GALLICOLI, VEGETALI

Alfredo Corti

. I vegetali che producono galle, o cecidi (v. cecidio) si dicono cecidiofiti.

Le forme galligene appartenenti alle piante fanerogame sono molto rare: possiamo solo ricordare le Lorantacee che producono sull'ospite ingrossamenti di varia forma e grandezza (il notissimo Viscum album L. sul Pinus silvestris L. e su altri alberi, il Phoradendron che genera sul tronco dell'ospite rose legnose assai singolari). Sono invece assai numerosi i cecidiofiti fra i Mixomiceti, le Schizofite, le Alghe e specialmente fra i Funghi superiori. Dei primi sono abbastanza comuni le cosiddette ernie del cavolo dovute a Plasmodiophora brassicae; dei secondi sono noti i rigonfiamenti radicali delle Leguminose (da Rhizobium Beyerinckii H. et St. e R. radicicola Beyer), le deformazioni di rami, di foglie, di fiori sul Pinus halepensis Mill., sul P. cembra L., sulla vite, sull'olivo e su molte altre dicotiledoni. Fra le Tallofite troviamo forme galligene non solo su vegetali acquatici (alghe verdi, brune, rosse) ma anche su Cicadee (Anabaena cicadearum Reinke, Schizoclorea che produce ramificazioni coralloidi sulle radici) e persino (Phytophysa Treubii, Cloroficea) su un'Urticacea (Pilea oreophila) osservata a Giava. I Micocecidî sono tuttavia i più diffusi. Dei Ficomiceti alcune Olpidiacee producono semplici ipertrofie cellulari sopra alghe e funghi, altre invece un'escrescenza sopra fanerogame (Chrysophlyctis endobiotica, sui tuberi della patata); parecchie specie di Sinchitriacee generano pustole e pelosità sulla parte aerea di molte piante; Urophlyctis (Oochitriacea) è nota come galligena sulle radici di Beta vulgaris; Albugo candida (Oomicete) sul fiore di Rhaphanus sativus e di altre Crucifere fa ingrossare enormemente il pistillo, la corolla, il calice, e modifica la forma delle antere che diventano fogliari. Per gli Ascomiceti l'interesse dei cecidiologi si limita quasi esclusivamente a Exoascacee che generano i noti scopazzi su Cerasus, Carpinus e Betula, su Alnus gli accrescimenti a bolla delle foglie (per Taphrina Tosquinettii) e le escrescenze carnose delle infiorescenze (per Exoascus alnitorquens). Molti galligeni troviamo fra le Uredinee (gen. Puccinia, Uromices, Gymnosporangium, Calyptospora, Endophyllum) i cui cecidî sono pure assai varî: scopazzi, rinverdimenti, rigonfiamenti, ecc. Meno numerosi sono i galligeni fra le Ustilaginee (gen. Ustilago, Urocystis, Schinzia); rari, anzi limitati al genere Exobasidium, fra i Basidiomiceti, che producono anche scopazzi e rigonfiamenti su foglie, rami, fiori (ben note le melette delle foglie del rododendro delle Alpi per Exobasidium rhododendri).