VELASCO IBARRA, José Maria

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

VELASCO IBARRA, José Maria


Uomo politico dell'Ecuador, nato a Quito il 19 marzo 1893. Presidente della Camera dei Deputati, il 16 dicembre 1933 assumeva la presidenza della Repubblica. Le sue velleità dittatoriali provocavano l'anno successivo la rivolta militare capeggiata da F. Páez, il quale nel settembre, dopo pochi giorni di governo provvisorio di A. Pons, proclamava la dittatura. In esilio dal 1935 e - dopo essere stato sconfitto dal liberale C. Arroyo del Río nelle elezioni presidenziali del 1940 - di nuovo in esilio dal 1940 al 1944, il V. il 27 maggio 1944, come capo della cosiddetta "Alianza Democrática" guidò la rivoluzione che spodestò l'Arroyo, e venne poi confermato al potere dal Congresso. La nuova presidenza del V. ebbe fine bruscamente il 23 agosto 1947, allorché dovette fuggire all'estero in seguito a una rivolta militare, venendo sostituito da J. C. Arosemena, poi da G. Plaza Lasso. Ritornato in patria allo scadere della presidenza di quest'ultimo, il V. vinse, come candidato liberale indipendente, le elezioni presidenziali del 1° giugno 1952. Il governo autoritario del V. represse violentemente l'opposizione, mentre l'opposizione otteneva tuttavia una notevole affermazione nelle elezioni legislative del 6 giugno 1954. La presidenza V. finì con le elezioni presidenziali del giugno 1956 che, portando alla presidenza C. Ponce Enríquez, conservatore, chiusero un sessantennio di predominio del partito liberale. Il 6 giugno 1960 il V. veniva nuovamente eletto presidente della repubblica, come candidato indipendente con un gonfio programma confusamente progressista, che comportava riforme di struttura, prima fra tutte la riforma agraria. Mentre le lentezze di questa, avversata da forze di estrema destra appoggiantesi all'esercito provocavano tentativi di occupazione di terre da parte di contadini, il ribasso sui mercati mondiali dei prezzi delle materie di cui l'Ecuador è esportatore (banane, cacao, caffè) faceva perdere vertiginosamente valore al sucre. Il V. si decideva allora per un piano di austerità assai pesante per la popolazione. I frequenti cambiamenti nei posti ministeriali nei primi mesi del 1961 riflettevano il grave disagio del paese, di cui si facevano espressione elementi velasquisti di sinistra spostatisi su posizioni di aperta simpatia per l'esperimento castrista. In giugno si manifestava contro il V. l'opposizione del vicepresidente Carlos Julio Arosemena Monroy, che raggiungeva il suo culmine nell'ottobre: dopo alcuni giorni di disordini a Quito e a Guayaquil nella prima settimana di novembre, il 7 novembre il V. tentava di salvarsi ordinando l'arresto dell'Arosemena, ma nel giro di poche ore la situazione si risolveva in senso favorevole a costui. Dimessosi, il V. abbandonava il paese. La presidenza della repubblica è stata assunta dall'Arosemena.

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