Velvet Underground

Enciclopedia dei ragazzi (2006)

Velvet Underground

Ernesto Assante

La forza dirompente del rock estremo

La rock band statunitense dei Velvet Undergound è stata attiva tra il 1965 e il 1970 con una formazione costituita da Lou Reed, John Cale, Sterling Morrison e Maureen Tucker. Il gruppo, nato a New York su iniziativa di Reed, diventò nel giro di breve tempo una sorta di laboratorio avanguardistico e multimediale di sperimentazione estrema

La formazione

Lou Reed è stato uno dei miti del rock e una delle personalità più importanti e controverse della musica popolare americana dagli anni Sessanta a oggi. Il musicista ha rappresentato il ‘cuore’ dei Velvet Underground, con i quali ha scritto e interpretato alcune delle canzoni più eccessive dell’intero percorso del rock, raccontando storie di droghe, di sesso, di bassifondi, di vite vissute pericolosamente, un mondo che era l’esatto opposto di quello dei Beatles, dove l’amore regnava sovrano.

La band dei Velvet nacque dall’incontro di Reed con John Cale, musicista gallese trasferitosi a New York per studiare composizione con John Cage e LaMonte Young. I due, affascinati dalla corrente compositiva minimalista, iniziarono a lavorare su accordature anomale, rinunciando alle melodie e alle armonie tipiche del rock del periodo. A loro si unì il chitarrista Sterling Morrison, amico di Reed dai tempi dell’università, e il batterista Angus MacLise, poeta, videomaker e percussionista nel Theatre of eternal music Ensemble di LaMonte Young.

Nell’estate del 1965 Tony Conrad, collaboratore di Young, suggerì al gruppo il nome Velvet Underground, tratto dal titolo di un saggio del giornalista Michael Leigh sul sadomasochismo. Nello stesso anno MacLise lasciò il gruppo e venne sostituito poco prima del concerto di debutto a New York da Maureen Tucker, amica di una sorella di Morrison, con una minima pratica da batterista.

L’incontro con Andy Warhol

Nel 1966 la band iniziò a proporre dal vivo, nell’area del Greenwich Village, parte delle canzoni che sarebbero finite sull’album di debutto. I concerti erano fragorosi, e videro i quattro lanciarsi in estenuanti improvvisazioni a base di rumore bianco, cioè di suono estremamente saturo. Per il pubblico la performance del gruppo fu uno shock, ma il profeta della pop art Andy Warhol se ne invaghì e lo invitò a partecipare all’happening multimediale Exploding plastic inevitable. Con Warhol, i Velvet conobbero Christa Päffgen, in arte Nico, cantante e modella tedesca dalle saltuarie esperienze cinematografiche.

La voce profonda e spettrale della cantante trovò spazio nel 1967 in tre canzoni (Femme fatale, Ill be your mirror e All tomorrows parties) dell’album d’esordio The Velvet Underground & Nico, finanziato da Warhol (che curò la realizzazione della copertina con la celebre effige della banana su campo bianco), e connotò immediatamente il suono del gruppo, diviso tra delicate melodie pop come Sunday morning e feroci litanie psichedeliche come Heroin e Waiting for the man, fredde dissertazioni sulla droga dal punto di vista di un tossicodipendente.

Apogeo e fine

L’assunzione di eroina da parte del gruppo influenzò fortemente la stesura del secondo album White light/ White heat (1968), che risultò ancora più istintivo, aggressivo e minimale. Aperto dalla traccia che dà il titolo, sorta di anticipazione punk, l’album è chiuso dalla maratona Sister Ray, un unico riff (un giro di note costantemente ripetuto) reiterato per 17 minuti.

I rapporti tra Cale e Reed, che nel frattempo aveva licenziato Nico e congelato i rapporti con Warhol, si deteriorarono: nel 1968 Cale venne estromesso e iniziò una carriera come solista e produttore. Rimpiazzato il fuoriuscito con il chitarrista Doug Yule, la band pubblicò nel 1969 The Velvet Underground, un album più meditato, melodico e convenzionale, anticipazione del percorso del Lou Reed solista.

Il quarto album, Loaded, rappresentò la fase di ‘normalizzazione’ del suono della band, ormai ridotta a Reed, Morrison e Yule. Tra le canzoni ci sono due ottimi numeri come Sweet Jane e Rock and roll, entrati poi nel repertorio di Lou Reed. Lo stesso Reed chiuse l’esperienza dei Velvet Underground nell’agosto del 1970, poco prima dell’uscita di Loaded.

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