CAVE, VENE

Enciclopedia Italiana (1931)

CAVE, VENE (fr. veines caves; sp. venas cavas; ted. Hohlvenen, Hohladern; ingl. venae cavae)

Giuseppe Favaro

La vena cava superiore (o discendente o anteriore) e la vena cava inferiore (o ascendente o posteriore) rappresentano i tronchi maggiori che nei Vertebrati, a prescindere dalle classi più basse, raccolgono il sangue venoso della periferia del corpo per versarlo nell'atrio destro del cuore: nella cava superiore convergono le vene della parte craniale del corpo, nella cava inferiore quelle della parte caudale. Nei Ciclostomi e nei Pesci tale funzione spetta alle vene cardinali anteriori e posteriori, pari e simmetriche, le quali confluiscono d'ambo i lati in un breve tronco pari e trasversale, il condotto del Cuvier, che si versa nell'impari seno venoso del cuore. Negli Anfibî e nelle classi superiori si sviluppano invece, e in parte a spese delle vene cardinali embrionali anteriori e posteriori, le vene cave pari, superiori e inferiori, delle quali si conservano poi con maggiore frequenza le sole destre: il seno venoso, nel quale egualmente si aprono, viene incorporato dall'atrio destro, ove costituisce il cosiddetto seno delle vene cave.

Tale è pure, salvo rare anomalie, la disposizione che si osserva nell'uomo. La cava superiore raccoglie il sangue dalla porzione sopradiaframmatica del corpo (a eccezione di quello delle pareti cardiache, che si versa quasi in totalità nel seno coronario del cuore), cioè dalla testa, dal collo, dalle estremità superiori e dalla parete toracica. La cava inferiore raccoglie il sangue dalla porzione sottodiaframmatica del corpo, cioè dalle estremità inferiori, dalla pelvi e dall'addome (v. sanguifero, sistema).

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