Veronica

Enciclopedia Dantesca (1970)

Veronica

Eugenio Ragni

Icona bizantina, conservata in una delle logge della cupola di San Pietro a Roma, venerata sin dall'alto Medioevo in quanto ritenuta la vera immagine del volto di Cristo, quale si sarebbe miracolosamente impressa in un panno con cui, secondo una tradizione affermatasi piuttosto tardi (sec. XIII), l'emorroissa guarita da Gesù (Matt. 9, 20-22; Luc. 8,43-48; Marc. 5,25-34) avrebbe asciugato il viso del Redentore durante la salita al Calvario. Il nome attribuito all'emorroissa, che compare per la prima volta negli apocrifi Acta Pilati o Vangelo di Nicodemo, è deformazione dell'appellativo " vera icon " con cui nel Medioevo si indicavano i ritratti di Cristo ritenuti autentici in quanto ricollegati alla leggenda di Abgaro di Edessa.

D. cita questa reliquia in Vn XL 1 molta gente va per vedere quella imagine benedetta la quale Iesu Cristo lasciò a noi per essemplo de la sua bellissima figura; e, più ampiamente, in Pd XXXI 103-108 Qual è colui che forse di Croazia / viene a veder la Veronica nostra, / che per l'antica fame non sen sazia, / ma dice nel pensier, fin che si mostra: / ‛ Segnor mio Iesù Cristo, Dio verace, / or fu sì fatta la sembianza vostra? '; / tal era io; dove paragona sé stesso in contemplazione del volto di s. Bernardo - prefigurazione della visione di Cristo - al pellegrino giunto di lontano per saziare ' ' l'antica fame di vedere nella V. la vera sembianza di Cristo.

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