VIENNE

Enciclopedia dell' Arte Antica (1966)

VIENNE (Colonia Iulia Vienna Allobrogum)

P. Wuilleumier

Cittadina della Francia meridionale, già metropoli degli Allobrogi. Arricchita da un vasto e fertile territorio, V. divenne sotto l'Impero una "bella" città, come dice Marziale, di lusso e d'arte, della quale rimangono importanti vestigie. Sovrastava a terrazze la riva sinistra del Rodano, entro un'ampia cinta, mentre il suburbio si stendeva liberamente nella pianura opposta.

Stabilita sul colle di Pipet, l'acropoli, divenuta cittadella nel III-IV sec., era sostenuta da muri e vòlte, ancora visibili. Una strada ha conservato le lastre, il marciapiede ed i pilastrini antichi. Presso l'antico forum, s'alza quasi intatto, il tempio dedicato dapprima a Roma ed Augusto, poi ad Augusto e Livia divinizzati; è il più bello della Gallia dopo quello di Nîmes, al quale rassomiglia; esastilo e pseudoperiptero, ornato con una ricca decorazione, soprattutto nella parte posteriore, misura 23,85 m di lunghezza, 14,25 m di larghezza e 17,30 m d'altezza. Al culto di Cibele sembra rispondere un teatro per misteri, compreso tra alte mura e grandi blocchi di pietra. Un altro teatro, appoggiato al colle, è il più grande della Gallia (129,40 m) dopo quello di Autun; se ne sono ritrovati in particolare parecchi gradini in pietra tagliata, due corridoi concentrici, un portico superiore, coronato dalla piattaforma di un tempio, alcuni canaletti e cloache, un bel pavimento nell'orchestra e soprattutto la decorazione del pulpitum, dove un fregio d'animali è trattato con realismo espressivo. Un odeion, localizzato in un colle vicino, pare simile a quello di Lione. Il sito del circo, che si stende lungo il Rodano, è segnato dalla piramide centrale che, sostenuta da un basamento a quattro archi, s'alza a m 23,25. Un portico corinzio è ora stato scavato. Sulla riva destra del Rodano, sorgono i resti di un ampio stabilimento termale, chiamato Palais du Miroir, dove furono deposti e ritrovati molti capolavori della scultura antica. Fra questi figurano in particolare un torso colossale di dea panneggiata, che riproduce un modello del V sec., una statua intera di Nemesi-Tyche, da un originale del IV sec., una Venere accoccolata, del tipo creato da Doidalsas, un bel ritratto di Augusto, una levriera e graziosi tipi ellenistici. Una severa testa di dea in bronzo argentato porta la dedica d'un questore della colonia di V.; un cavaliere romano, che divenne governatore della Mauretania sotto i Severi, ha lasciato il suo ritratto; una fine testa in avorio coronava un mobile. Diverse divinità e scene di sacrificio sono scolpite su rilievi dei secoli I-II d. C. La ceramica è simile a quella di Lione. Numerosi e magnifici mosaici della città e del suburbio rappresentano in particolare un baccanale, trattato con gusto impressionistico, il soggiorno di Achille a Sciro, la leggenda di Orfeo, la lotta d'Eros contro Pan o Anteros, e un calendario rustico dove i lavori delle stagioni si alternano colle cerimonie e coi giochi, come nei poemi di Virgilio e di Columella. Alcune chiese cristiane hanno molte iscrizioni anteriori all'VIII secolo.

Bibl.: G. Lafaye, Mosaïque de Saint-Romain-en-Gal, in Rev. Arch., 1892, pp. 332-347; E. Espérandieu, Recueil d. Bas-reliefs, Parigi, I, 1907, pp. 249-283; III, 1910, pp. 395-417; XII, 1947, pp. 34-36; J. Formigé, in Congrès Soc. Franç. Arch., 1923, pp. 1-36; Ph. Fabia, Mosaïques Romaines, Lione 1924; P. Wuilleumier, La nymphe de Sainte-Colombe, in Gallia, III, 1945, pp. 195-198; Ch. Picard, La Nemesis-Tyché de Vienne, ibid., V, 1947, pp. 259-70; J. Formigé, Le théâtre romain de Vienne, Vienne 1950; E. Will, La Sculpture Romaine au Musée Lapidaire de Vienne, Vienne 1952; Ch. Picard, Le Théâtre de Cybèle-Attis, in Compt. Rend. Ac. Inscrip. et Belles Lett., 1955, pp. 229-248; M. Borda, Pittura Romana, Milano 1958, p. 93; A. Bruhl, in Gallia, XVIII, 1960, pp. 360-69; L. Pressouyre, ibid., XIX, 1961, pp. 259-67; R. Chevallier, Notes sur trois centuriations romaines, in Hommage à A. Grenier, I, Bruxelles 1962, p. 403 ss.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata