Villaggio

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Centro abitato di modesta entità. In etnologia rappresenta una forma elementare dell’abitato umano stabile e si differenzia, come tale, dall’accampamento, sede transitoria delle popolazioni nomadi. Il grado di addensamento delle abitazioni, la disposizione di queste entro il v. e gli altri caratteri dell’abitato variano con le condizioni ambientali e culturali, ma due tipi caratteristici si incontrano con frequenza fra le popolazioni più diverse: il v. a forma circolare o ellittica, costituito da capanne a pianta circolare, disposte attorno a uno spiazzo centrale, e il v. di strada, formato da abitazioni a pianta rettangolare, disposte secondo due o più file parallele divise da strade. Il primo tipo si incontra soprattutto nelle regioni aperte, il secondo in quelle forestali. Accanto alle singole dimore familiari, il v. comprende spesso costruzioni con scopi speciali: granai e magazzini, logge per le società segrete ecc. Nelle regioni abitate da gruppi bellicosi, i v. sono spesso cintati da siepi spinose o da muri di pietre o d’argilla. Caratteristici i v. fortificati (pa) della Nuova Zelanda, e quelli (yiri) dei Mossi dell’Africa occidentale.

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