VINDONISSA

Enciclopedia Italiana (1937)

VINDONISSA

Roberto Paribeni

Oppido celtico, poi campo militare romano della Germania superiore, i cui resti si trovano nel territorio del comune di Windisch presso Brugg in Svizzera. Il luogo pianeggiante è compreso fra i corsi dei fiumi Reuss e Aar, e ha poco lungi un altro corso d'acqua, il Limmat. E poiché i corsi d'acqua segnano in regioni montuose le vie, si può dire che il luogo di Vindonissa è molto favorevolmente indicato per raggiungere il Reno, il Rodano, la Pianura Lombarda, l'alta valle del Danubio. Il campo legionario di Vindonissa a ridosso del sistema montuoso del Giura era particolarmente indicato a saldare le due grandi linee difensive del Reno e del Danubio. La regione fu annessa all'impero in seguito alle guerre di Druso e di Tiberio contro i Reti e i Vindelici, ma il campo legionario fu costituito più tardi, quando cioè, dopo la disfatta di Varo, l'idea di portare il confine romano dell'Elba fu abbandonata, e si provvide ad assicurare meglio la linea del Reno. L'iscrizione monumentale più antica rinvenuta nel luogo è dell'anno 21. Dimorarono successivamente nel campo, le legioni XIII Gemina, XXI Rapax, XI Claudia Pia Fidelis. L'acquisto degli Agri Decumates per opera dei Flavii e le sistemazioni difensive del confine renano per opera di Traiano permisero la diminuzione dei presidî, e Vindonissa fu per oltre un secolo un pacifico vicus. Le incursioni degli Alemanni nel sec. III restituirono a Vindonissa la sua importanza militare per un sempre più minacciato confine. Nel 401 Stilicone richiamò in Italia le milizie che difendevano l'alto Reno, né esse sembrano esser mai più tornate a Vindonissa. Gli scavi hanno permesso di riconoscere buona parte del campo con i suoi fossati, le torri, le porte, le caserme, il pretorio, le terme, nonché fuori del recinto militare il foro, l'anfiteatro, templi, case, sepolcri.

Bibl.: Corp. Inscr. Lat., XIII, 2, 1, 5193-5232; F. Stählin, Die Schweiz in römischer Zeit, 2ª ed., Basilea 1931; R. Laur-Belart, Vindonissa, Lager und Vicus, Berlino 1935.