Violini e altri strumenti ad arco

Enciclopedia dei ragazzi (2006)

violini e altri strumenti ad arco

Leo Izzo

Melodie dalle vibrazioni di una corda

Il violino è uno strumento musicale a corda, in cui il suono si produce per strofinio attraverso l’archetto. Nella storia della musica ha avuto un posto di assoluto rilievo per la versatilità nell’esprimere ogni sfumatura del sentimento umano. La costruzione degli strumenti ad arco – che comprendono anche viola, violoncello e contrabbasso – ha raggiunto altissimi livelli di perfezione

Il funzionamento

Il violinista agisce sulle quattro corde dello strumento attraverso l’archetto, una bacchetta di legno su cui è posto in tensione un fascio di crini di cavallo. Quando i crini, impregnati di una sostanza che ne aumenta l’attrito, passano sulle corde, queste si mettono a vibrare.

Il violino può essere suonato anche in altri modi – per esempio pizzicando le corde con le dita –, ma è l’uso dell’archetto che ne caratterizza il suono. Mentre nella corda pizzicata il suono decade rapidamente – così come nella chitarra o nell’arpa –, attraverso l’archetto è possibile prolungare la vibrazione a piacimento.

Le mani del violinista hanno funzione diversa: la destra regge l’archetto e produce il suono, la sinistra si muove lungo il manico e varia la lunghezza della parte di corda in vibrazione, determinando l’altezza della nota.

A differenza della chitarra – e di alcuni strumenti ad arco diffusi nel Rinascimento, come la viola da gamba –, il manico del violino non è diviso da sottili barrette di metallo (dette tasti) ma risulta completamente liscio: ogni minimo spostamento del dito sulla corda influisce quindi sull’intonazione. Questa caratteristica rende il violino difficile da suonare ma, in compenso, gli fornisce molte sfumature sonore ed espressive.

I primi passi

L’idea di far vibrare le corde di uno strumento attraverso l’attrito di un filo teso ha origini assai lontane ed è arrivata in Europa attraverso i contatti con la cultura islamica. Nell’ambito della musica popolare la lira calabrese (da non confondersi con l’omonimo cordofono in uso nella Grecia classica) ha mantenuto fino ai nostri giorni traccia di questa influenza.

L’evoluzione degli strumenti ad arco ha visto mutare anche l’archetto; dalla forma arcaica semicircolare – che ricorda appunto l’utensile da caccia da cui prende il nome – si è passati all’odierna struttura rettilinea.

Inizialmente il violino, alla sua prima comparsa nel tardo Rinascimento, conviveva con diversi altri strumenti ad arco, in seguito caduti in disuso. In breve tempo però esso divenne ‘il re’ degli strumenti musicali: non solo era perfetto per accompagnare la danza, ma le sue spiccate qualità espressive ne avvicinavano il suono a quello della voce umana.

A partire dal Seicento le tecniche di realizzazione si raffinarono notevolmente e alcuni liutai – costruttori di strumenti a corda – rimasero nella storia per la perfezione dei loro strumenti: tra questi il più celebre è il cremonese Antonio Stradivari, seguito dagli Amoth (16°-18° secolo) e dai componenti della famiglia Guarneri (17°-18° secolo).

Gli archi

Come in altre famiglie di strumenti anche negli archi abbiamo diversi tipi, le cui dimensioni sono strettamente legate all’altezza delle note eseguibili: il violino è lo strumento più piccolo e dal suono più acuto, dopodiché, scendendo verso il grave, troviamo la viola, il violoncello e il contrabbasso. Con il variare delle dimensioni cambia però anche la modalità esecutiva. Nei primi due casi il musicista tiene lo strumento in posizione orizzontale, appoggiato sulla spalla sinistra, mentre i più ingombranti violoncello e contrabbasso vengono suonati verticalmente e poggiati a terra.

A partire dal Seicento la presenza degli archi caratterizzò sempre di più il suono dell’orchestra, mentre i compositori del Settecento videro nel quartetto d’archi – due violini, viola e violoncello – la più perfetta espressione dell’equilibrio musicale.

Le potenzialità espressive e solistiche del violino tornarono in primo piano nel Romanticismo, quando alcuni grandi violinisti, come il genovese Niccolò Paganini, raggiunsero grazie al loro virtuosismo un’abilità esecutiva prima impensabile (musica, storia della).

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