VITERBO

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

VITERBO (XXXV, p. 488; App., I, p. 1129; II, 11, p. 1121)

Roberto Almagià

I restauri agli edifici danneggiati dai bombardamenti durante l'ultima guerra sono stati condotti a termine nei limiti del possibile. Ma la fisionomia della città ha subìto una profonda trasformazione. Il quartiere che ha per asse via Marconi appare rinnovato nell'area fra questa via e la cinta delle mura; fuori della cinta si è sviluppato un quartiere a N e a NO in area elevata; qui sono anche un vasto giardino pubblico e il campo sportivo. Nuove costruzioni sono sorte a NE lungo il viale Trieste e ad E fuori della Porta della Verità. L'area urbana continua ad espandersi fuori delle mura.

V. aveva, secondo il censimento del 4 novembre 1951, 25.909 ab. nel nucleo urbano, ma l'intero comune contava 44.132 ab. Esso comprende varî altri centri anche grossi, come Bagnaia (3.226 ab.), Grotte S. Stefano (2.651 ab.), Roccalvecce (536 ab.), S. Angelo (427 ab.), S. Martino al Cimino (1.884 ab.), alcuni altri centri minori e nuclei; inoltre numerose case disperse nella campagna (8.118 ab.). V. ha alcune floride attività industriali (latticinî, aziende vinicole), ma ha importanza soprattutto come nodo di comunicazioni automobilistiche; possiede anche un aeroporto. La popolazione del comune è salita a 49.543 ab. al censimento del 15 ottobre 1961.

La provincia di V. (3.595 km2) aveva, secondo il censimento del 1951, 258.678 ab. residenti (259.420 presenti), saliti al 15 ottobre 1961 a 262.269. ab. Essa comprende (dal 1958) 60 comuni, dei quali nel 1959 superavano i 5000 ab.: Acquapendente (6.978 ab.), Caprarola (5.451 ab.), Civita Castellana (13.420 ab.), Montalto di Castro (5.999 ab.), Motefiascone (12.195 ab.), Orte (8.314 ab.), Ronciglione (6.734 ab.), Soriano nel Cimino (8.640 ab.), Tarquinia (11.856 ab.), Tuscania (7.379 ab.), Vetralla (10.050 ab.), Vignanello (5.992 ab.). La parte occidentale della provincia ha largamente beneficiato, negli ultimi anni, dell'attività dell'Ente Maremma, onde la campagna si è popolata di numerose case coloniche (la popolazione sparsa è qui pertanto certamente aumentata). Si sono molto estese le aree a coltura (grano) e a prati da foraggio e si è migliorata la rete stradale per la costruzione di numerose vie vicinali.

Le relazioni con Roma sono sempre più strette; ad esse provvedono, oltre le due ferrovie, frequentati servizî automobilistici. Questi collegano anche i centri della provincia col capoluogo, con Civitavecchia, Siena, Orte e Orvieto.

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