BRESSANIN, Vittorio Emanuele

Enciclopedia Italiana (1930)

BRESSANIN, Vittorio Emanuele

Ugo Nebbia

Pittore, nato a Musile il 2 dicembre 1860. Studiò presso l'accademia di Venezia e ottenne il primo successo nel 1887 col quadro L'ultimo senato. Nel 1894 conseguì a Milano il premio principe Umberto col quadro Fuoco spento. Seguace della buona tradizione veneta, e specialmente dei frescanti settecenteschi, ebbe particolarmente fortuna in composizioni sacre e anche in ampie opere di carattere ornamentale. Sono suoi gli affreschi raffiguranti i fasti dell'indipendenza italiana nella Torre di S. Martino della Battaglia; quelli del salone del liceo musicale Benedetto Marcello a Venezia; i pannelli decorativi nella sala del consiglio d'amministrazione dell'Istituto d'arte di Venezia, ecc. Si ricordano inoltre: i due quadri laterali dell'altar maggiore di S. Francesco e Giustina a Rovigo; la pala dell'altar maggiore della chiesa di S. Marco a Rovereto; quelli della chiesa di Casale di Scodosia, e i seguenti quadri che si trovano alla Galleria d'arte moderna di Venezia: La tentazione del Santo; Modestia e vanità; Il Baro. È membro di varie accademie e insegna nella Scuola d'arte industriale ai Carmini di Venezia.

Bibl.: Vedi i varî cataloghi delle prime Biennali internazionali di Venezia e, particolarmente, quello della seconda. Inoltre: M. Rooses e L. Bénédite, Storia della pittura del sec. XIX (nella traduzione di G. Fogolari), Milano 1913-15.

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