Volgograd

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Città della Russia (fino al 1925 Carycin; dal 1925 al 1961 Stalingrado; 981.909 ab. nel 2009), capitale dell’oblast´ omonima, estesa lungo la sponda destra del Volga, nel punto in cui il fiume si avvicina maggiormente al Don, immediatamente a valle del bacino artificiale omonimo. Servita da numerose strade e linee ferroviarie e dal canale navigabile Volga-Don, ha sempre rappresentato un importante centro strategico e commerciale. Trasformata nel periodo tra le due guerre mondiali in centro industriale (produzione di trattori), nel 1939 contava 445.000 abitanti. Quasi interamente distrutta nel corso dell’ultima guerra (➔ Stalingrado) e ricostruita dieci anni più tardi, già nel 1950 la popolazione aveva superato quella anteriore agli eventi bellici. Oggi la città, che si presenta come un complesso di settori industriali disposti intorno al nucleo urbano originario, è sede di importanti impianti siderurgici (le acciaierie Ottobre Rosso furono fondate nel 1897 come fonderie Ural-Volga), metalmeccanici (macchinari, materiale ferroviario, trattori), metallurgici (alluminio), chimici, petrolchimici, del legno e tessile e di cantieri navali. Il bacino di V. alimenta un’importante centrale idroelettrica.

L’oblast´ di V. (113.900 km2 con 2.598.933 ab.) si estende nel settore sud-orientale della parte europea della Russia. È regione prevalentemente pianeggiante, in parte steppica (a E del Volga) e attraversata da affluenti del Don e dal Canale Volga-Don, mentre nella sezione orientale vi si trovano alcuni laghi salati (produzione di sale). L’economia si basa sull’agricoltura, lo sfruttamento del sottosuolo (petrolio, gas naturale), la produzione di energia idroelettrica e l’industria, localizzata soprattutto nel capoluogo.

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