Benjamin, Walter

Dizionario di filosofia (2009)

Benjamin, Walter


Filosofo, critico e sociologo tedesco (Berlino 1892 - Port Bou, Spagna, 1940). Di famiglia ebrea, studiò a Berlino, Friburgo e Monaco, laureandosi in filosofia a Berna (1919). Si accostò quindi al marxismo di Lukács e strinse amicizia con Horkheimer e Adorno con i quali collaborò a Francoforte s. M. e, dopo l’avvento del nazismo, a Parigi. In seguito alla disfatta della Francia, cercò di fuggire negli Stati Uniti, ma alla frontiera spagnola, per non cadere nelle mani della Gestapo, si uccise. Pensatore originale, punto di incontro di significative e talora contrastanti esperienze culturali – dal misticismo teologico di G. Scholem alle dottrine critiche di Bloch, al neokantismo di Cohen e Rickert, alla sociologia di Horkheimer e Adorno, al marxismo di Lukács e B. Brecht – la riflessione di B. si è sviluppata attorno al problema del linguaggio, aspetto decisivo tanto dell’esperienza filosofica quanto di quella artistica e letteraria. Egli è così pervenuto a una teoria dell’interpretazione basata sul concetto di un’unica e divina lingua originaria, scaduta nel corso del tempo a insieme di segni e a convenzionale strumento di comunicazione (Über Sprache überhaupt und über die Sprache des Menschen, 1916; Die Aufgabe des Übersetzers, 1923). In questa prospettiva assumono rilievo i suoi studi sulle avanguardie e sui fenomeni artistici nella moderna società di massa, con la perdita di quel quid sacrale, magico e misterioso (aura) da cui l’arte era originariamente circondata e il suo scadimento a oggetto di consumo (Ursprung des deutschen Trauerspiels, 1928, trad. it. Il dramma barocco tedesco; Das Kunstwerk im Zeitalter seiner technischen Reproduzierbarkeit, 1936, trad. it. L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica). In polemica poi con le correnti storicistiche contemporanee e facendo personale uso delle categorie marxiste, B. ha anche elaborato sue tesi di filosofia della storia che pongono nella rottura rivoluzionaria con il presente e nel recupero di una tradizione teologica, messianica e sacrale, la «redenzione dell’uomo». Molti scritti sono stati raccolti in Schriften, 2 voll., 1955 (trad. it. parziale Angelus novus, 1962) e Briefe, 2 voll., 1965. Altre opere apparse in Italia: Sull’hascish (1975) e Parigi, capitale del 19° secolo (1986). Sono in corso di pubblicazione le Opere Complete, trad. it. delle Gesammelte Schriften (7 voll., 1972-89).

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