Landor, Walter Savage

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Poeta e prosatore inglese (Warwick 1775 - Firenze 1864). Il suo carattere, generoso ma stravagante, lo costrinse a varie peregrinazioni in patria e in Italia (Como, Pisa e Firenze), dove visse dal 1815 al 1835. Il suo primo volume di Poems apparve a Londra nel 1795; il poema epico Gebir nel 1798, con aggiunte nel 1803: nello stesso anno ne pubblicò la versione latina (Gebirus). Un breve soggiorno in Spagna durante la guerra contro Napoleone (1808) gli suggerì la tragedia Count Julian (1812). Dopo il 1821 si dedicò alla composizione di quelle Imaginary conversations che sono la sua opera più celebre (1824-29; nuova edizione con numerose aggiunte nel 1846). Scrisse tra l'altro: Citation and examination of William Shakespeare (1834), Pericles and Aspasia (1836), The pentameron and pentalogia (1837), Andrea of Hungary, Giovanna of Naples e Fra Rupert (trilogia drammatica, 1839-40), Poemata et inscriptiones (1847), la sua opera latina più importante, in cui raccolse i versi precedenti, The hellenics (racconti e dialoghi in versi, di soggetto greco mitico o idillico), The last fruit of an old tree (1853), Dry sticks, fagoted (epigrammi satirici, 1858), Heroic idylls (1863). L. mostra di essere influenzato dalla cultura classica (Antologia Palatina, Luciano, ecc.), e classico vuole essere il suo stile, spesso troppo studiato e retorico. Gli epigrammi spiccano per eleganza e profondità.

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