Watson, James Dewey

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Watson, James Dewey. - Biochimico statunitense (n. Chicago 1928). Autore di studi sugli acidi nucleici dei virus, nel 1953 ha determinato il modello tridimensionale a doppia elica della molecola del DNA e ne ha chiarito la funzione. Per tali studi nel 1962 gli è stato conferito il premio Nobel per la medicina o fisiologia, insieme con Crick e M.H.F. Wilkins.

Vita e opere

Prof. di biologia molecolare (1961-76) alla Harvard University, a Cambridge (Massachusetts) e membro di molte e prestigiose associazioni scientifiche, W. è stato anche direttore (1988-92) del Centro nazionale per il Progetto Genoma Umano. Nel 1994 ha assunto la presidenza del Cold Spring Harbor laboratory, di cui è rettore dal 2004. Oltre al premio Nobel per la medicina o fisiologia "per le scoperte nel campo della struttura molecolare degli acidi nucleici e della loro importanza come trasmettitori di informazioni nella sostanza vivente", W. ha ricevuto nel 1997 la National medal of science. Fondamentali sono state le sue ricerche sulla struttura dell'acido desossiribonucleico (DNA) che nel 1953 hanno consentito, in collaborazione con F. H. C. Crick, di proporre un modello della molecola di questa sostanza. La molecola, secondo tale modello, è costituita da due filamenti a polarità opposta, avvolti l'uno sull'altro; la struttura portante è costituita dalla successione alternata di molecole di zucchero e fosfato, mentre le basi, accoppiate a due a due, sono disposte trasversalmente, come gradini. L'appaiamento avviene sempre tra una base purinica e una pirimidinica: adenina-timina, citosina-guanina. Il modello risponde ai tre requisiti fondamentali che la sostanza recante l'informazione genetica deve possedere: dev'essere in grado di riprodursi, replicando l'informazione in essa contenuta; dev'essere in grado di modificarsi, mantenendo l'informazione modificata fino alla successiva replicazione; dev'essere in grado di tradurre attraverso un processo di sintesi, l'informazione genetica, contenuta nella sequenza di nucleotidi, in sequenze di amminoacidi. L'identificazione del modello strutturale del DNA ha avuto un'importanza che è andata ben al di là della spiegazione della struttura e della funzionalità di una delle molecole cardine su cui si basa la vita, ma è stata l'innesco per una catena di conoscenze che ha avuto enormi sviluppi di base e applicativi. È autore del diffusissimo manuale La biologia molecolare del gene (1965), punto di riferimento degli studi di biologia molecolare a partire dalla metà degli anni Sessanta del 20° secolo.

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