Windelband, Wilhelm

Dizionario di filosofia (2009)

Windelband, Wilhelm


Filosofo e storico tedesco della filosofia (Potsdam 1848 - Heidelberg 1915). Allievo di Fischer e di Lotze, insegnò nelle univv. di Lipsia (dal 1873), Zurigo (nel 1876), Friburgo in Br. (dal 1877), Strasburgo (dal 1882), Heidelberg (dal 1903). Il suo pensiero è particolarmente notevole per aver dato inizio alla cosiddetta scuola del Baden, ossia all’indirizzo neokantiano della filosofia dei valori (➔ valori, filosofia dei), che interpretò in senso antipositivistico e antimaterialistico l’esigenza di una «rinascita della filosofia tedesca», individuando nell’indagine storica il proprio peculiare terreno di indagine, nonché l’ambito di una possibile sintesi tra apriorismo e idealismo. Per W. lo spirito della filosofia kantiana consiste infatti in un criticismo di tipo assiologico, per il quale la ragione pura è il complesso dei valori assoluti e universali, e la filosofia è la scienza critica dei valori aventi validità universale. Su questi principi si fondano i giudizi valutativi, che forniscono la coscienza normativa (e religiosa) del vero, del buono e del bello, sentiti come realtà trascendenti, laddove i giudizi di fatto costituiscono materia delle scienze empiriche. Più in partic., W. critica l’orientamento unilaterale della filosofia verso le scienze naturali, e nello stesso tempo propugna la necessità di una filosofia della cultura, non più caratterizzata, però, dal punto di vista dell’oggetto o del contenuto – come avveniva invece nelle «scienze dello spirito» di Dilthey – ma da quello del metodo. Di qui l’importante distinzione tra «scienze nomotetiche», volte a considerare la realtà sotto forma di un sistema di leggi generali, e «scienze idiografiche», orientate invece verso l’individuazione del loro oggetto (inteso sia come un evento naturale sia come un fatto umano). Oltre che con la dottrina del giudizio valutativo – cui si riallacciò, tra gli altri, Croce – e con la teorizzazione delle scienze idiografiche – ripresa in partic. da Rickert –, W. si segnalò per la maniera innovativa di affrontare la storia della filosofia, caratterizzata dal porre al centro dell’indagine i problemi e i concetti filosofici piuttosto che le grandi individualità. Tra le opere teoretiche si segnalano in partic.: ­Präludien (1884, 9ª ed., 2 voll., 1924; trad. it. Preludi: saggi e discorsi d’introduzione alla filosofia); Beiträge zur ­Lehre vom negativen Urteil (1884); Vom System der Kategorien (1900); Über Willensfreiheit (1904); Die Prinzipien der Logik (1912; trad. it. in Enciclopedia delle scienze filosofiche); Einleitung in die Philosophie (1914). Tra le opere storiche si segnalano: Die ­Geschichte der neueren Philosophie in ihrem ­Zusammenhange mit der allgemeinen Kultur und den besonderen Wissenschaften (2 voll., 1878-80; trad. it. Storia della filosofia moderna); Geschichte der abendländischen Philosophie im Altertum (1888); ­Geschichte der Philosophie (1892; trad. it. Storia della filosofia); Platon (1900; trad. it. Platone).

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