SAWALLISCH, Wolfgang

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1994)

SAWALLISCH, Wolfgang

Lorenzo Tozzi

Direttore d'orchestra tedesco, nato a Monaco di Baviera il 26 agosto 1923. Dopo aver iniziato gli studi musicali privatamente, si perfezionò all'Accademia di Monaco con J. Haas e W. Georgi, diplomandosi nel 1946. L'anno successivo venne assunto come maestro ripetitore ad Augsburg, debuttando come direttore in Hänsel und Gretel. Nel 1949 vinse insieme al violinista G. Seitz il primo premio per duo al concorso internazionale di Ginevra. Dopo essersi perfezionato in direzione d'orchestra a Salisburgo sotto la guida di I. Markevič (di cui divenne assistente nel 1952-53), dal 1951 iniziò un'intensa attività di direttore ospite in Germania. Direttore generale della musica ad Aquisgrana (1952-58), a Wiesbaden (1958-60) e a Colonia (1960-63) − nella cui Accademia di musica tiene anche corsi per direttori d'orchestra − nel 1957 inaugurò il festival di Bayreuth con uno storico Tristan und Isolde, e nello stesso anno fu per la prima volta a Londra per accompagnare in un recital liederistico il soprano E. Schwarzkopf e dirigere la Philharmonia Orchestra. Negli anni Sessanta assunse la responsabilità dell'Orchestra sinfonica di Vienna (1960-70) e della Filarmonica di Amburgo (1961-72). Nominato direttore artistico dell'Opera di Monaco (1971), dal 1982 ne ha assunto anche la sovrintendenza.

Accademico di Santa Cecilia dal 1968 e spesso impegnato anche sul versante della musica da camera vocale (segnatamente la liederistica) accanto a voci illustri come quelle della Schwarzkopf, di H. Prey e di D. Fischer-Dieskau, S. rappresenta uno dei più compiuti esempi di direttori di tradizione tedesca. Interessato anche al teatro musicale tedesco (in particolare a R. Wagner e R. Strauss, dei quali ha diretto l'intera opera), è un cultore della tradizione sinfonica classico-romantica. La sua lucidità di analisi conferisce ai classici della prima Wienerschule il necessario smalto e l'indispensabile equilibrio sonoro. Ma grande familiarità S. dimostra anche col romanticismo tedesco (F. Schubert, J.L.F. Mendelssohn, R. Schumann, A. Bruckner, J. Brahms), divenendo il più diretto e autorevole erede di K. Böhm sul terreno dell'interpretazione straussiana (si veda il ciclo di opere straussiane a Monaco tra il 1987 e il 1989, l'Arianna a Nasso a Salisburgo nel 1981 e la Donna senz'ombra alla Scala nel 1986). La sua limpidezza e razionalità d'interprete, che nasce da un'approfondita analisi preliminare delle strutture formali dell'opera da interpretare, talora è stata fraintesa per una certa freddezza; al contrario, pur senza lasciarsi quasi mai travolgere dall'impeto dell'urgenza sentimentale, S. propone letture che nascono sempre da una profonda conoscenza e da un alto professionismo, un artigianato di altissimo rango per il quale si è più volte fatto ricorso all'appellativo di ''Kapellmeister del Novecento''.

Bibl.: Stationen eines Dirigenten, a cura di N. Krellmann, Monaco 1983; M. Zurletti, W. Sawallisch, in La direzione d'orchestra, Milano 1985; E. Stinchelli, I grandi direttori d'orchestra, Roma 1987, pp. 34-35.

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