XANTHIUM

Enciclopedia Italiana (1937)

XANTHIUM (da 0ξανϑός "giallo", per le proprietà tintorie d'alcune specie; ital. lappola; fr. lampourde; sp. cachurrera, lamparones; ted. Spiztklette; ingl. cocklebur, burweed)

Augusto Béguinot

Genere quasi cosmopolita della famiglia Composte-Tubuliflore di cui furono descritte una cinquantina di specie ridotte a metà dal monografo Widder. Sono erbe annue con foglie variamente lobate e per solito ispide o pelose, con capolini monoici, i maschili all'apice dei rami, con involucri uniseriati liberi, quelli femminili inscritti più in basso nelle ascelle delle foglie, sempre biflori, con involucri pluriseriali, la serie esterna libera, le altre fortemente connate in modo da formare un corpo ellittico coperto di aculei diritti o uncinati, dati dagli apici delle squame fuse insieme. I fiori sono privi di corolla, gli achenî privi di pappo e restano racchiusi nell'involucro. Specie comuni anche in Italia sono lo X. spinosum. L. soprattutto ruderale con robuste spine trifide alla base delle foglie, lo X. strumarium L. con aculei involucrati conici e lo X. italicum Moret. con aculei uncinati, ambedue privi di spine fogliari e molto diffusi nei terreni rimossi e arenosi.

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