ZAMA

Enciclopedia Italiana (1937)

ZAMA (Zama)

Pietro Romanelli

Almeno due città di questo nome sono esistite nell'Africa. Ma l'indeterminatezza delle indicazioni fornite dalle fonti letterarie e l'incertezza delle testimonianze archeologiche ed epigrafiche non hanno permesso fino ad ora di fissare con precisione né le vicende storiche dell'una e dell'altra né la loro rispettiva ubicazione; e ciò nonostante che intorno all'argomento si sia ricercato e discusso da dotti di ogni paese, desiderosi di determinare il luogo ove fu combattuta la battaglia che la tradizione ha chiamato di Zama, e che oggi invece si preferisce, da alcuni, denominare di Naraggara (v.).

Una Zama, città grande e forte più per opera dell'uomo che della natura, residenza di Giugurta e quindi nel territorio della Numidia, è ricordata da Sallustio, che racconta dell'assedio invano posto intorno a essa da Metello (Bell. Iug., 56 seg.); questa è certamente la stessa che più tardi è la capitale del regno (regia) di Giuba: l'autore del De bello Africano ci dice che essa non volle aprire dopo Tapso le sue porte allo sconfitto sovrano: onde ebbe favori da Cesare. È probabile, ma non certo, che essa sia pure la stessa che al tempo della guerra di Perugia fu assediata e presa per fame da T. Sestio, governatore dell'Africa Vetus, partigiano di Antonio. Onde potrebbe riferirsi a essa la testimonianza di Strabone che dice al suo tempo Zama distrutta. Nell'impero troviamo peraltro ricordata da molte fonti, tra cui la Tabula Peutingeriana, una Zama regia, che in un'iscrizione di Roma del sec. IV (Corpus Inscr. Lat., VI, 1686) è detta Colonia Aelia Hadriana Augusta Zama Regia: l'ipotesi che si presenta più ovvia è che la Zama, già capitale dei re numidi, sia risorta dopo Augusto, come del resto avvenne per molte città dell'Africa, fino a ricevere da Adriano il diritto di colonia.

Tolomeo nomina invece una Zama μείζων: è probabile che essa sia la stessa Zama regia; certo è comunque che tale denominazione presume l'esistenza di un'altra Zama minor; siffatta reduplicazione di nomi è frequentissima nell'Africa. Resta pertanto dubbia l'assegnazione all'una o all'altra delle due di quelle testimonianze che ricordano la città senza alcuna più precisa determinazione (menzione di Plinio di un Oppidum Zamense tra glí oppida libera, indicazioni di vescovi Zamenses, ecc.).

Parimenti dubbia rimane la precisazione topografica delle due città, per lo meno di una di esse. Che infatti una Zama sia stata nella località che ancora oggi porta il nome di Djama, posta circa 140 km. a sud-ovest di Cartagine, è certo ed è confermato da altri elementi; i più convengono nel riconoscere in questa la Zama regia, ad onta anche che la sua giacitura non si accordi precisamente con quanto Sallustio dice della Zama di Giugurta e nemmeno con i dati della Tabula Peutingeriana. Un'iscrizione con la menzione di una colonia Zamensis, rinvenuta nella località Sidi Amor Djedid, quaranta km. circa ad est di Diama, ha fatto pensare che quivi si debba ricercare la seconda Zama, che avrebbe pertanto avuto anch'essa il diritto di colonia: ma, dalla modestia delle rovine, e da altre considerazioni alcuni scartano tale ipotesi, per la quale d'altronde la semplice menzione dell'iscrizione non ha valore probativo.

Per la localizzazione della battaglia, qualora si ammetta che essa abbia avuto luogo nel territorio di Zama, le opinioni sono discordi e si dividono tra l'una e l'altra delle due località ricordate, o affacciano la probabilità dell'esistenza di una terza località dello stesso nome.

Bibl.: Corp. Inscr. Lat., VIII, pp. 210, 1240, 1571; St. Gsell, Hist. anc. Afrique du Nord, III, Parigi 1921, p. 255 segg.; Th. Mommsen, Zama, in Hermes, IV (1885), p. 144 segg. (Gesammelte Schriften, IV, p. 36 segg.); L. Poinssot, Zama, in Rev. Africaine, 1928. V. anche naraggara.