ZANTE

Enciclopedia Italiana (1937)

ZANTE (A. T., 82-83)

Aldo Sestini - Alessandro
Kalitinskij

Zante (gr. Ζάκυνϑος; lat. Zacynthus), capoluogo dell'isola omonima (v. appresso), è graziosa cittadina situata sulla costa orientale in pittoresca posizione, in riva a una leggiera falcatura e al piede di una ripida collina argillosa incisa dalle acque e che si eleva a NO. del Monte Skopós. Alla sommità della collina sorge, nel luogo della città antica, il vecchio castello veneziano più volte danneggiato dai terremoti, come la stessa città. Zante ha pianta stretta e allungata parallelamente alla costa; la lunga dominazione veneziana le ha conferito aspetto di città italiana, e caratteristica è la sua lunga e vivace strada principale, fiancheggiata in parte da portici. Zante conserva la modesta casa dove nacque nel 1778 Ugo Foscolo. Il piccolo porto, protetto da un molo, è frequentato quasi soltanto da battelli di cabotaggio; esso serve all'esportazione dei prodotti agricoli dell'isola e quasi ogni giorno vi fa scalo un postale greco. Zante è capoluogo di provincia (nomós) e sede di un vescovato ortodosso. La popolazione della città è assai diminuita nell'ultimo cinquantennio: da 16.644 ab. nel 1889 è infatti discesa a 11.609 ab. nel 1928.

Conta numerose chiese cattoliche e ortodosse, elevate durante la dominazione veneta. Nella chiesa latina di S. Marco si trovano un dipinto italiano di grande valore, attribuito già a Tiziano, e i ritratti dei vescovì latini dell'isola. Ma soprattutto le chiese ortodosse hanno belle opere d'arte eseguite da pittori greci, i quali avevano quasi tutti appreso l'arte a Venezia. Nella chiesa di Ognissanti (1617), accanto ad affreschi di maniera bizantina eseguiti dai fratelli G. e D. Móschos, vi sono anche pitture di Candioti di stile italianeggiante. Nella chiesa della Phanerōménē (1633) vi sono opere con scene della vita della Vergine, opere di N. Doxarãs da Corfù, di H. Plakōtós, del cretese Tzáne e di Victor. Nella chiesa di San Dionigi (1547-1622), che conserva le reliquie del santo patrono dell'isola, vi sono delle pitture di N. Koutoúzēs (1746-1813), la più notevole delle quali rappresenta la processione delle reliquie di S. Dionigi ai tempi del dominio veneto. Vanno ancora ricordate le case private delle famiglie Roma e Commuto con belle facciate scolpite, di stile plateresco. Un museo di pittura è stato ordinato in questi anni in una chiesa ortodossa.