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CATALOGO STORICO

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catalogo storico - tesori svelati

La Divina Commedia. Il codice Egerton

Il codice, conservato presso la British Library, è uno dei manoscritti più lussuosi e precoci dell’intera Commedia di Dante Alighieri, il più antico fra i superstiti ad essere completamente illustrato (edizione in facsimile e commentario 2015).

Composto di quasi 190 carte pergamenacee di formato medio-grande e copiato nel tipo di scrittura libraria per eccellenza, la gotica textualis, con un commento latino e ben 253 tra miniature e disegni schematici, è un codice sontuoso, frutto di un lavoro d’équipe verosimilmente durato non meno di due anni, che promuove il grande poema volgare di Dante a testo degno di essere letto e commentato.

Il manoscritto non è datato, né sottoscritto da copisti o possessori, ma la sua fattura, la tipologia di scrittura, la patina linguistica, l’attribuzione delle miniature al cosiddetto Maestro degli antifonari padovani e una serie di ulteriori dati interni, che emergono in particolare dall’apparato di glosse, ci permettono di collocarlo attorno al 1340, in un’area tra l’Emilia e il Veneto.

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catalogo storico - tesori svelati

Tavola Ritonda

Il codice (ms. Palatino 556), datato 20 luglio 1446, è conservato presso la Biblioteca nazionale centrale di Firenze (edizione in facsimile e commentario 2009).

Realizzato dal copista Zuliano degli Anzoli e dai suoi collaboratori, rappresenta uno straordinario prodotto della cultura delle corti padane.

Redatto in volgare dialettale, il testo rielabora le storie connesse all’epopea arturiana, incentrate sulla ricerca del Santo Graal e sulle imprese dei cavalieri della Tavola Rotonda, intrecciate alle vicende amorose di Lancillotto e Ginevra e di Tristano e Isotta.

Il cospicuo apparato illustrativo è costituito da 289 disegni, eseguiti quasi esclusivamente a penna, che commentano il racconto.

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catalogo storico - tesori svelati

Portolano 6.
La carta universale in stile marino di Giorgio Sìderi detto Calapodà

Dopo la Mappa mundi 1457 e l’Atlante nautico di Battista Agnese, Treccani dà alle stampe un’altra importante edizione facsimilare nell’ambito della cartografia marittima cinquecentesca, in soli 749 esemplari numerati: la Carta universale in stile marino con elementi corografici, opera di Giorgio Sìderi detto Calapodà, cartografo di origine cretese, datata 1550 e conservata presso la Biblioteca del Museo Correr di Venezia e nota come Portolano 6 .

Di grandi dimensioni, la carta rappresenta il mondo conosciuto dall’istmo centro-americano fino all’estremità orientale del Mar Caspio e dell’Arabia, e dall’estremità settentrionale del golfo di Botnia al Rio de la Plata. Il disegno, il reticolato e le scale sono quelli delle carte marine, ma sono presenti una scala di latitudine e una di longitudine, oltre a fiumi e montagne, e a molti nomi di città, regioni e regni dell’interno dei continenti.

La carta di Calapodà ci descrive un’epoca, un gusto e un interesse comune, e ci introduce nel mondo in cui è stata prodotta, e in quello dei suoi destinatari, i dignitari e le loro famiglie.

Il Commentario

Il Commentario , sotto la direzione scientifica di Tullio Gregory, è composto da oltre 200 pagine, con un’introduzione di Gino Benzoni. Seguono uno studio di Marica Milanesi dedicato all’analisi storica e filologica e all’analisi codicologica e un contributo di Camillo Tonini sull’ excursus storico delle acquisizioni cartografiche che costituiscono il vanto del Museo Correr di Venezia.

I l Commentario comprende anche un apparato di Tavole fuori testo composto di 48 pagine, seguito dalla sezione dei Toponimi , fondamentale per orientarsi nella lettura della carta, con un indice generale dei toponimi stessi, seguito dall’analisi sezione...

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catalogo storico - tesori svelati

Petrarca - Trionfi

Il codice di Francesco Petrarca (cors. 55 K 10), della seconda metà del XV secolo, è conservato presso la Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana (edizione in facsimile e commentario 2006).

Si tratta di un manoscritto di medio formato, prezioso per l’eleganza della scrittura in inchiostro bruno, per l’abbondante uso della foglia d’oro nella realizzazione delle iniziali, per la ricchezza della decorazione e dell’illustrazione. 

Lo stile delle figurazioni e la tipologia della decorazione marginale riconducono il manoscritto alla cerchia di Francesco d’Antonio del Chierico, uno dei maggiori miniatori fiorentini attivi nella seconda metà del Quattrocento.

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catalogo storico - tesori svelati

Il Romanzo di Alessandro Magno. I viaggi di Marco Polo

Il codice (contenente i versi in francese antico del Roman d’Alexandre e di altri poemi dedicati all’epopea di Alessandro Magno, il testo in medio-inglese dell’Alexander and Dindimus in versi allitterati e il resoconto dei viaggi di Marco Polo, intitolato Livres du graunt Caam), vergato e miniato prima in Belgio, nella città di Tournai, nella prima metà del XIV secolo, poi a Londra, nella prima decade del secolo successivo, è conservato presso la Bodleian Library di Oxford (edizione in facsimile e commentario 2014).

Importante esempio non solo di ars illuminandi, ma di plurilinguismo stilistico, il codice, di grandi dimensioni, testimonia il sorgere dell’interesse per i viaggi, le esplorazioni e l’Oriente, ed è considerato uno dei più preziosi dell’epoca medievale.

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catalogo storico - tesori svelati

Cristoforo Colombo - Il Libro d'ore - Codicillo militare

Il codice (cors. 55 K 28), realizzato tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, noto per la presenza al suo interno del cosiddetto codicillo militare di Cristoforo Colombo, è conservato presso la Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana (edizione in facsimile e commentario 2007).

La notorietà e l’importanza storica del codice, che presenta un ricco apparato decorativo, sono strettamente intrecciate alla fama del codicillo militare, a firma di Cristoforo Colombo.

Sul codicillo poggia la tradizione che il libro d’ore fosse stato donato da Alessandro VI a Cristoforo Colombo. Fin dal XVIII secolo lo scritto è stato oggetto di appassionate controversie fra gli storici delle carte colombiane, che ne hanno accolto o contestato la paternità, pertanto l’edizione in facsimile del codice è accompagnata da approfonditi studi paleografici e liturgici e da un’accurata trascrizione e traduzione del testo latino.

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catalogo storico - ediz. di pregio

Medioevo. Miniature

L’opera, diretta da Enrico Castelnuovo, è dedicata a un altro aspetto peculiare della civiltà medievale, quello dell’illustrazione libraria che, nel lungo periodo dalla fine del mondo antico al pieno Rinascimento, ha prodotto una serie di raffinati capolavori, momenti di cultura che costellano lo svolgersi dell’arte medievale e che sono da considerare testimoni altissimi di innumerevoli centri di committenza aulica, religiosa e profana.

La decorazione e l’illustrazione del libro hanno, infatti, raggiunto autentici apici nell’arte del Medioevo, dando vita a un patrimonio eccezionale per ricchezza e varietà, che è passato in buona parte indenne attraverso i secoli senza subire rifacimenti o restauri e che costituisce un’incomparabile antologia della pittura medievale.

Il volume, di circa 960 pagine, consta di saggi a cura di Maria Grazia Ciardi Dupré e Fabrizio Crivello – che affrontano temi quali i miniatori e il rapporto tra questi e i committenti, i luoghi e le fasi di produzione, le diverse tipologie di libri – e di un’indagine sui margini condotta da Costanza Segre Montel. Segue una sezione di apparati, curati da Paola Boccalatte, con un Glossario, che illustra elementi della decorazione e tipologie di testi destinati a pubblici diversi, un Dizionario biografico dei miniatori e un’Antologia di fonti.

L’opera dedica infine ampio spazio all’Atlante iconografico, che si articola in oltre 800 tavole, in un percorso cronologico che include le più importanti aree culturali.

Le testimonianze prendono l’avvio dagli ultimi fulgori della tradizione classica con il Virgilio Vaticano, il più celebre manoscritto miniato romano del V secolo, fino ad arrivare alla grande stagione del gotico internazionale, quando presso le corti il codice miniato di ...

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catalogo storico - tesori svelati

Il Decameron

Il codice di Giovanni Boccaccio (ms. Holkam Misc. 49), vergato e miniato a Ferrara alla corte di Borso d’Este (1467), è conservato presso la Bodleian Library di Oxford (edizione in facsimile e commentario 2013).

Commissionato da Borso d’Este per farne dono a Teofilo Calcagnini, suo dignitario prediletto, il codice racchiude miniature di quel Taddeo Crivelli che tanta parte aveva avuto nell’esecuzione della preziosa Bibbia estense.

Un ex libris del 1600 attesta il manoscritto appartenente all’ordine dei francescani osservanti del convento di S. Spirito a Reggio Emilia; successivamente il volume fu acquistato in Italia, nella seconda decade del XVIII secolo, da Thomas Coke, nominato poi conte di Leicester.

Il codice, conservato nella sontuosa dimora di Holkham Hall per oltre duecentocinquanta anni, fu venduto dagli eredi e dal 1981 è uno dei cimeli più preziosi della Bodleian Library.

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