Il codice, conservato presso la British Library, è uno dei manoscritti più lussuosi e precoci dell’intera Commedia di Dante Alighieri, il più antico fra i superstiti ad essere completamente illustrato (edizione in facsimile e commentario 2015).
Composto di quasi 190 carte pergamenacee di formato medio-grande e copiato nel tipo di scrittura libraria per eccellenza, la gotica textualis, con un commento latino e ben 253 tra miniature e disegni schematici, è un codice sontuoso, frutto di un lavoro d’équipe verosimilmente durato non meno di due anni, che promuove il grande poema volgare di Dante a testo degno di essere letto e commentato.
Il manoscritto non è datato, né sottoscritto da copisti o possessori, ma la sua fattura, la tipologia di scrittura, la patina linguistica, l’attribuzione delle miniature al cosiddetto Maestro degli antifonari padovani e una serie di ulteriori dati interni, che emergono in particolare dall’apparato di glosse, ci permettono di collocarlo attorno al 1340, in un’area tra l’Emilia e il Veneto.