Intervista ad Andrea Longobardo

Consiglio agli appassionati del cielo: questo mese alzate il naso all’insù per non perdere la famosa “cometa di Natale”, meglio conosciuta come 46P/Wirtanen. Ebbene sì, il tradizionale simbolo natalizio sta allietando astronomi professionisti e amatoriali con il suo lungo cammino. Ormai 46P/Wirtanen è già visibile, ma solo se avete la fortuna di vivere in aree dove l’inquinamento luminoso non è un problema, cioè lontano dai grandi centri urbani. Il 12 dicembre passerà vicinissima al Sole, mentre il 16 dicembre alle 14:06 ora italiana raggiungerà il suo perigeo (il punto più vicino alla Terra) passando a soli 11,5 milioni di km dal nostro pianeta. Questo è uno dei dieci approcci cometari più ravvicinati che si sono verificati dal 1950.

L’astronomo Carl A. Wirtanen la scoprì fotograficamente nel 1948 mentre si trovava al Lick Observatory (Università di California). Da allora è sempre stata avvistata, tranne che nel 1980 quando era troppo vicina al Sole per essere fotografata. L’oggetto è molto piccolo e debole e ha un periodo orbitale di 5,44 anni. Il suo nucleo ha un diametro stimato intorno a 1,1 km, uno dei più piccoli nuclei cometari rilevati finora. Quindi non è davvero un pericolo per la Terra. Nella fase di massimo avvicinamento, 46P/Wirtanen toccherà una magnitudine 3, cioè sarà abbastanza luminosa da essere vista a occhio nudo per molti giorni e la sua chioma sarà 2 volte più grande della Luna.

Andrea Longobardo, ricercatore INAF all’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali di Roma, ci dà qualche spiegazione in più.

La famosa cometa di Natale 46P/Wirtanen si avvicina a passo spedito. Di cosa stiamo parlando? Che tipo di cometa è? Perché è tanto popolare?

46P/Wirtanen è una cometa della famiglia gioviana, ovvero una cometa che ha una distanza massima dal Sole (afelio) confrontabile con la distanza Sole-Giove (distanza orbitale di Giove). Raggiungerà la minima distanza dalla Terra il 16 dicembre, quindi nel periodo natalizio. È famosa presso la comunità scientifica perché era l’obiettivo iniziale della missione Rosetta, indirizzata poi verso la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko: il cambio di obiettivo fu dovuto a un ritardo e ad uno spostamento del lancio ad una data in cui non era più possibile raggiungere Wirtanen.

Fra pochi giorni si avvicinerà al suo perielio e poi alla Terra. Cosa si potrà vedere in quei giorni?

Quando una cometa si avvicina al Sole, i ghiacci sulla sua superficie passano allo stato gassoso (sublimano), e dunque creano una chioma intorno al nucleo della cometa e la caratteristica coda. Chioma e coda sono formate dai gas, ma anche dalle polveri spinte dai gas stessi. Durante l’avvicinamento di Wirtanen, noi potremo vedere la chioma, mentre più difficilmente vedremo la coda, che si formerà nella direzione opposta rispetto a quella di osservazione e dunque sarà ‘nascosta’ dal resto della cometa.

Consigli per un’osservazione ottimale?

Teoricamente la cometa potrebbe essere vista anche ad occhio nudo, ma solo se siamo in zone periferiche e poco illuminate. Un piccolo binocolo (10x50) è invece sufficiente per l’osservazione.

Crediti immagine: Cometa 21P Giacobini-Zinner (22-Agosto-2018), da Astromet. José Jiménez. Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0), attraverso www.flickr.com

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