“Szmura gli aveva detto che Pany Mayska era stata una radiologa, aveva passato ai raggi X i polmoni bruciati di fumatori e le anche fracassate di anziani temerari. Era così fottutamente irradiata, diceva Szmura, che al buio faceva luce, le ossa le si attorcigliavano in corpo, tutto in lei si decomponeva luminosamente. Forse era proprio grazie alla sua radioattività che Bogdan anticipava il suo arrivo ogni volta che veniva a bussare. Capitava che andasse alla porta prima ancora che lei avesse aperto la propria”.
In un racconto di Aleksandar Hemon, scrittore di Sarajevo che si è trasferito a Chicago negli anni '90, c'è la figura di una radiologa di origine ucraina, Pany Mayska (la Signora Mayska). La radiologa vive anche lei a Chicago e affitta la casa a un altro emigrato ucraino, Mikola Szmura. Smzura stava con la figlia della Mayska e lei sperava diventasse suo genero. Non solo non lo ha buttato fuori di casa quando lui ha mollato la ragazza – forse per non avere una suocera radioattiva -, ma continua a rimpiangere il mancato matrimonio. Bogdan è un altro emigrato e vive con Szumra. Il quale gli ha subaffittato una camera. Il racconto di Hemon si intitola La camera di Szmura. La convivenza tra i due procede abbastanza bene, salvo qualche piccola incomprensione domestica alla quale Szmura reagisce lasciando biglietti al coinquilino: “I tuoi calzini sono ovunque/ Quanti cazzo di piedi hai?/ Non sei solo qui, amico/ Non sei solo”.
Come capita alle donne anziane, la signora Mayska a volte fa discorsi strani. Essendo un'immigrata questi discorsi possono essere legati alla sua origine: “Gli ucraini erano gente molto visiva, gente che amava le immagini; prendete Disney, ad esempio, che era uno di noi, un Дисин: tutte le sue idee, le sue ispirazioni artistiche, gli venivano dalla cultura nazionale ucraina, dal nostro amore per la Natura”.
L'affermazione naturalmente lascia basito Bogdan: “distendeva la faccia in un sorriso grave e contraeva i muscoli della pancia per reprimere eventuali accessi di riso all’idea che Paperino fosse parte del suo bagaglio culturale, che Pippo fosse ucraino. Pany Mayska e i suoi biscotti e pierogi cominciavano a piacergli; imparò a crogiolarsi nel brivido delle sue radiazioni”.
In realtà Pany Mayska non era così folle a dire quello che diceva. O meglio: Disney era un americano di discendenza francese - gli avi si chiamavano d'Isigny, dal nome di un villaggio della Francia settentrionale, D'Isigny-sur-Mer. Disney è l'anglicizzazione di d'Isigny. La natura rurale dell'Ucraina, con la sua bandiera dai colori del grano e del cielo, le camicie folk e così via, non ha niente a che vedere con lui né con topi, paperi e altri animali antropizzati. Ma è pur vero che l'Ucraina è una terra di intersezione tra diverse direttrici culturali e geografiche (Baltico e Mar Nero, Europa orientale e centrale). Qui hanno convissuto vari popoli slavi (ucraini, russi, polacchi, slovacchi) e non slavi: ebrei, tartari, cosacchi, greci, tedeschi per dire solo i principali... In questa terra fertile e di emigrazione, una sorta di ventre d'Europa, sono nati diversi personaggi diventati magari famosi altrove. Bulgakov e Gogol' sono nati in Ucraina anche se scrivevano in russo. Alcuni loro romanzi sono ambientati in Ucraina. Uno dei più grandi poeti di lingua tedesca, Paul Celan (ebreo), è nato a Cernivci, che ora si trova in territorio ucraino, al confine con la Romania. Altro ebreo di origine ucraina era Serge Gainsbourg, il famoso cantante francese di Je t'aime... moi non plus. Joseph Conrad, di etnia polacca, è nato in un villaggio che ora si trova in Ucraina. Tra tutti gli slavi lui è il primo, che io sappia, ad avere adottato l'inglese come lingua madre per entrare nella storia di quella letteratura. (Dopo di lui è venuto Nabokov, che ha scritto in inglese il suo capolavoro, Lolita). E anche Hemon è di origine ucraina, naturalmente!, e scrive in inglese. Oltre a questo libro di racconti, intitolato Amore e ostacoli, Einaudi ha pubblicato altri titoli, tra cui Progetto Lazarus e Storia delle mie vite. Il racconto Amore e ostacoli è comparso sul New Yorker con il quale collabora. Si è trovato negli Stati Uniti quando la sua città, Sarajevo, è stata posta sotto assedio dai serbi ed è rimasto lì, ha messo su famiglia e ha conquistato una considerevole gloria letteraria.
Pure la mamma di Wojtyla, come Conrad, era di etnia polacca ma è nata in un villaggio che ora si trova in Ucraina. Probabilmente ho dimenticato qualcuno. Infatti: Giorgio Scerbanenco, in pratica il fondatore del giallo in Italia, nonché vincitore del Grand Prix de Littérature Policiere con Traditori di tutti, era di origine ucraina come indica anche chiaramente il cognome (nato a Kiev nell'11 da padre ucraino e madre italiana, il suo vero nome era Volodymyr-Džordžo Ščerbanenko). Quindi niente di strano che la signora Mayska pensasse che Disney fosse ucraino... Magari pure Cassius Clay era ucraino o Che Guevara o Mao Tse Tung... Un po' come i torinesi che rivendicano il primato di molte cose in Italia: sotto la Mole è nato il cinema, la Rai, l'industria automobilistica, la moda... Molte di queste attività sono emigrate altrove ma il primato c'è e resta diventando un tormentone. Il primato perduto appunto.
I torinesi non sono un popolo di emigranti, hanno perduto diversi primati ma non hanno mai dovuto emigrare. Non così Pany Mayska la cui casa era una sorta di Ucraina in miniatura trasportata negli Stati Uniti e ricorda a Bogdan quella di sua nonna: “Le sue dita erano come artigli, secche e torte. L’appartamento puzzava di piscio e pierogi, di pulito e lenzuola stirate. L’odore viaggiò rapido sulle sinapsi di Bogdan e raggiunse la stanza in cui sua nonna era morta: manufatti ucraini con gli stessi motivi geometrici ripetuti su tovaglia e cuscini; calendari della parrocchia obsoleti sparsi per tutta la stanza; una malinconica acquaforte del poeta Taras Ševčenko, lo sguardo torvo sopra uno sterposo mustacchio; icone di Vergini dal collo piegato con lattanti pienotti attaccati al seno”.

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