Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia europea dell’ambiente, l’organismo dell’Unione Europea (UE) deputato a monitorare le condizioni ambientali nei Paesi dell’Unione, ancora moltissime sono le morti per inquinamento nel nostro continente. La causa principale è l’inalazione di particolato, e soprattutto quello composto dalle particelle più sottili (le PM10, che hanno un diametro aerodinamico inferiore o uguale a 10 μm, e le UFP, le Ultra fine particles, con un diametro inferiore a 100 nm), che non vengono filtrate nel naso e nel primo tratto dell’apparato respiratorio e quindi riescono a raggiungere i polmoni e l’organismo, e sono pertanto responsabili di asma, cancro ai polmoni e malattie cardiovascolari: sono queste ultime, che provocano infarti o ictus, a causare il maggior numero di decessi, seguite dalle patologie polmonari.

Nel complesso, secondo i dati UE, che si riferiscono al 2015, in Europa le morti premature attribuibili al solo particolato ammonterebbero a 422.000, il maggior numero delle quali in Germania (63.300), che è il Paese più popoloso dell’Unione, seguita dall’Italia (60.600), che soffre il problema dell’inquinamento soprattutto nelle regioni settentrionali, dalla Polonia (44.500) e dalla Francia (35.800). Se si guarda però ai numeri percentuali, i Paesi più pericolosi sono la Bulgaria, dove lo 0,20% della popolazione muore per queste cause, l’Ungheria (0,13%) e la Polonia (0,12%), mentre in Italia si tratterebbe dello 0,10%, in Germania dello 0,8% e in Francia dello 0,5% della popolazione.

Queste drammatiche tendenze sono confermate anche da un altro recentissimo studio uscito sull’European Heart Journal (marzo 2019) e sempre riferito all’anno 2015, che prende in considerazione tutti i fattori inquinanti: secondo tali stime in tutta Europa le morti per inquinamento sarebbero state 790.000, di cui 659.000 nell’Unione Europea. Le patologie cardiovascolari sono anche qui riconosciute come le killer maggiori, responsabili addirittura del doppio delle morti di quelle polmonari. Anche in questo studio, inoltre, i tassi maggiori sono indicati nell’Europa dell’Est: circa 200 morti su 100.000 abitanti. La Germania però avrebbe un tasso superiore a quello italiano (154 morti contro 136 su 100.000 abitanti), seguita da Francia (105 morti su 100.000 abitanti) e Regno Unito (98). Nel nostro Paese, il 36% delle morti legate all’inquinamento sono dovute a malattie cardiovascolari.

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