Di recente sono stati scoperti i più antichi sedimenti ricchi di microrganismi fossili nati in una sorgente geotermale sulla Terra. Si trovano in Australia Occidentale (nel Cratone Pilbara) e hanno 3,48 miliardi di anni. La ricerca, con a capo il Centro di Astrobiologia dell'Università del Nuovo Galles del Sud guidato da Tara Djokic, è stata pubblicata sulla rivista Nature Communications. Finora, le prime testimonianze di vita sulla Terra venivano fatte risalire a un periodo compreso fra 3,7 e 4,2 miliardi di anni fa, ma si trattava di fossili trovati dove una volta c’erano profondi oceani e quindi acqua salata. Adesso è chiaro che la vita è nata sulla terraferma in sorgenti calde d’acqua dolce, piuttosto che negli oceani (come ritenuto da precedenti ricerche). Secondo gli esperti la scoperta è eccezionale ed emozionante, perché la vita potrebbe essere nata contemporaneamente sul nostro pianeta e su Marte.

Nello specifico, i geologi hanno analizzato dei depositi straordinariamente ben conservati di geyseriti (un minerale di origine idrotermale forgiato da temperature vicine a quelle dell’ebollizione) e organismi unicellulari primordiali che formano strutture sedimentarie, chiamate stromatoliti, incastonate nelle rocce rossastre della Formazione Dresser. Questa antichissima zona del nostro pianeta può essere considerata una sorta di zona termale primordiale: si tratta, infatti, di un antico e articolato sistema di sorgenti idrotermali, geyser e laghi d'acqua dolce dove - evidentemente - si sono sviluppate le primissime forme di vita terrestre.

Tara Djokic, la prima autrice dello studio intitolato Earliest signs of life on land preserved in ca. 3.5 Ga hot spring deposits, ha detto: «La nostra ricerca ha importanti implicazioni per la ricerca della vita su Marte, perché il Pianeta rosso conserva antichi depositi termali di un’età simile alla Formazione di Dresser nell’area vulcanica di Pilbara». Sembrerebbe, infatti, che i depositi fossili australiani abbiano la stessa età della crosta di Marte. Proprio per questo la missione ExoMars 2020 avrà tra gli obiettivi scientifici quello di analizzare campioni di rocce nei pressi di passate sorgenti termali marziane per capire l’origine della vita microbica sul Pianeta rosso. Per esempio «uno dei possibili siti per l’atterraggio del rover della missione americana Mars 2020, Columbia Hills, potrebbe avere ospitato in passato delle sorgenti geotermali».

All’interno dei fossili ritrovati in Australia, i ricercatori hanno anche scoperto microstromatoliti fossilizzati a forma di bolle che sono arrivati ai giorni nostri (dopo quasi 3,5 miliardi di anni) grazie a una sostanza microbica viscosa che ne ha conservato intatta la forma.

Crediti immagine: depositi sferici trovati nelle rocce australiane dell’area vulcanica Pilbara (UNSW)