Una grande mostra, a cura di Dominique Païni, già direttore della Cinémathèque Française, si appresta a celebrare la figura di Michelangelo Antonioni (1912-2007), uno dei padri della cinematografia moderna, e, per usare le parole di Martin Scorsese, “uno dei più grandi artisti del XX secolo, un poeta del nostro mondo che cambia”.
Lo sguardo di Michelangelo – Antonioni e le arti sarà allestita dal 10 marzo al 9 giugno presso il Palazzo dei Diamanti a Ferrara, ed è un percorso espositivo organizzato dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara-Museo Michelangelo Antonioni, in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna. Articolata in nove sezioni, la mostra getta uno sguardo onnicomprensivo sul vasto (e preziosissimo) patrimonio artistico del regista, oggi proprietà del Comune di Ferrara. Non solo film, sceneggiature originali e documentari, quindi, ma anche oggetti e documenti relativi al lavoro (ma soprattutto alla vita) dell’artista: le foto di scena (tra cui spiccano gli scatti realizzati da Sergio Strizzi e Bruce Davidson), la biblioteca personale, l’epistolario con i maggiori protagonisti della vita intellettuale dell’epoca e che comprende gli scambi che Antonioni intrattenne, tra gli altri, con Roland Barthes, Federico Fellini, Andrej Tarkovskij e Giorgio Morandi. Tutte queste testimonianze saranno accostate alle opere d’arte dei grandi del Novecento (De Chirico, Morandi, Rothko, Pollock, Burri e Vedova), come controprova della grande influenza che Antonioni seppe esercitare non solo sulla cinematografia moderna, ma anche e soprattutto sul vasto panorama delle arti figurative, che rimase affascinato e trasse grande ispirazione proprio dalle sue opere.