Come già evidenziato in un precedente articolo, Villa Tasca è stata fondata a Palermo tra il 1555 e il 1559 da Don Louiso Beccadelli di Bologna, barone di Montefranco (Calì 2021). La proprietà è rimasta in possesso di esponenti della stessa famiglia, tramandata di generazione in generazione in linea femminile, perché portata in dote. Per tale ragione, ha cambiato in più occasioni il proprio nome, acquisendo quello degli uomini che entravano a far parte della famiglia. A proposito del ruolo centrale ricoperto dalle donne nella sua storia, è bene precisare che chi scrive ha rinvenuto negli archivi della famiglia Tasca il decreto con il quale il 24 maggio 1840 il re di Napoli Ferdinando II (1810-1859) assegnò a Donna Beatrice Lanza e Branciforte (1825-1900), figlia di Giuseppe, principe di Trabia, il titolo di conte. In seguito, il marito Lucio Tasca (1820-1892) acquisì il medesimo titolo tramite apposito decreto. Pertanto, il primo conte d’Almerita che risiedette in quella che, da quel momento, fu nota come Villa Tasca fu, in verità, una donna che ebbe, come vedremo, un ruolo centrale nella storia della famiglia e della dimora, anche per quanto riguarda gli incontri diretti o indiretti con grandi compositori contemporanei. Dal 1840 in poi, infatti, Villa Tasca è stata visitata da protagonisti della storia, della società e della cultura italiana e internazionale, tra i quali capi di Stato, personalità della politica, attori, artisti, musicisti, imprenditori e mecenati. Tra questi, operando una difficile selezione, si segnalano Richard Wagner (1813-1883) e sua moglie Cosima Liszt (1837-1930), figlia del compositore Franz Liszt (1811-1886); Otto von Bismarck (1815-1898) e Margherita di Savoia (1851-1926).
Come già segnalato nell’articolo citato e come si evince da alcuni dei nomi menzionati, coloro che hanno abitato e custodito Villa Tasca hanno sempre manifestato un particolare interesse per la musica, testimoniato dai rapporti intrattenuti con compositori e musicisti e da altre fonti conservate di generazione in generazione dalla famiglia. La villa custodisce infatti anche il manoscritto autografo dello spartito Tempo di Porazzi, composto da Richard Wagner nel 1882 appositamente per la contessa, come si evince dalla dedica, in conclusione della sua permanenza presso la tenuta dei conti d’Almerita (de Incontrera 1984, p. 88; Pagano 1984, p. 31). Porazzi era infatti il nome di una località, allora compresa nelle terre storicamente di proprietà della famiglia che oggi porta il nome di Tasca d’Almerita, dove il celebre compositore tedesco fu ospitato con la moglie Cosima Liszt e i figli. Il documento è stato redatto a Palermo, riporta in incipit la dedica manoscritta alla contessa, definita, in tedesco, “amica”, ed è datato «20 Marzo 1882», giorno della partenza della famiglia Wagner da Palermo per la Germania. Pertanto, si tratta dell’ultimo brano composto da Wagner prima della sua morte, poiché la stesura musicale del Parsifal fu terminata il 13 gennaio 1882 (Pagano 1984), ovvero due mesi prima della composizione di Tempo di Porazzi. Wagner morì l’anno seguente, il 13 febbraio 1883. A proposito di questo documento, nella collezione di famiglia è presente anche lo spartito della medesima melodia armonizzata da Joseph Rubinstein (1847-1884), estimatore e amico di Wagner, a Palermo il 26 marzo 1882, manoscritto autografo con dedica alla contessa (de Incontrera 1984, p. 89).
L’archivio conserva inoltre un brano autografo del Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi (1813-1901), intitolato Boccanegra, che presenta alcune difformità rispetto alla versione definitiva. Anche questo documento, finora mai menzionato in studi scientifici o divulgativi né pubblicato, fu dedicato alla contessa d’Almerita dal suo autore a Napoli il 10 dicembre 1858.
Il documento che maggiormente ci preme segnalare, poiché finora del tutto inedito, è un manoscritto autografo del celeberrimo compositore Gioachino Rossini (1792-1868): dieci battute di un valzer in do maggiore. Il prezioso spartito fu donato, probabilmente dallo stesso autore, alla contessa Beatrice il 29 settembre del 1853 a Firenze, dove effettivamente questa si trovava, come testimoniato dai suoi diari. Su questo prezioso documento, come su quello di Verdi e sugli altri prima citati, si soffermerà una ricerca più approfondita di prossima pubblicazione, comprendente anche copie fotostatiche dei manoscritti autografi.
Bibliografia
Alessio Arena, Il parco di Villa Tasca: uno spettacolo ecologico a Palermo, in «Treccani.it», 8 giugno 2021
Maria Antonietta Calì, Villa Tasca – la Casa, Edizioni Ex Libris, Palermo 2021
Carlo de Incontrera, Richard Wagner e la Sicilia, Filarmonica Laudamo Messina, Messina 1984
Ubaldo Mirabelli, Nella luce di Palermo/Im Lichte Palermos, Banco di Sicilia, Palermo-Frankfurt am Maim 1982
Roberto Pagano, Wagner a Palermo, in «Quaderni dell’Accademia», febbraio 1984