A Mountain View recentemente si è consumato un piccolo scandalo di infedeltà aziendale: protagonista Joe Belfiore, vicedirettore di Windows Phone, costretto a giustificarsi pubblicamente per essere stato colto in flagrante a utilizzare un dispositivo della concorrenza.

La prova schiacciante: aver postato alcune foto scattate durante una vacanza in Giappone utilizzando le specifica app dell’iPhone. Chiamato direttamente in causa, il diretto interessato si è giustificato affermando di aver passato gli ultimi nove mesi lontano dal lavoro, e di aver approfittato di questo anno sabbatico per studiare e analizzare vantaggi e svantaggi dei prodotti attualmente disponibili nel panorama della tecnologia mobile. «Per me è molto importante capire prodotti come i telefoni iPhone e Android», ha dichiarato Belfiore, «proprio perché rappresentano la diretta concorrenza a Windows Phone». Vera o no, la giustificazione deve aver accontentato l’attuale amministratore delegato, Satya Nadella: per la Microsoft si tratta di un preciso cambio di rotta rispetto alla direzione di Steve Ballmer, al cospetto del quale i dipendenti Microsoft erano costretti a nascondere i propri iPhone. I tempi sono decisamente più distesi di prima, e alcune piccole infedeltà oggi possono essere facilmente perdonate – lo dimostrano tutti i colleghi di Belfiore che hanno candidamente ammesso di possedere diversi device della concorrenza a scopo di intrattenimento e di studio. Sono lontani i tempi in cui lo stesso Bill Gates aveva proibito alla propria famiglia di utilizzare qualsivoglia prodotto Apple. Un divieto che all’epoca fu giustificato alla moglie Melinda Gates con queste parole: «Il patrimonio della nostra famiglia dipende direttamente da Microsoft, perciò perché dovresti investire nella concorrenza?».

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