In meno di tre decenni, il più caratteristico degli animali del Madagascar rischia di scomparire definitivamente sotto i colpi della deforestazione e del bracconaggio, due attività illegali che potrebbero decretarne l’estinzione completa entro 25 anni. L’allarme arriva dal centro di ricerca Gerp, secondo cui tutte le 106 specie di lemuri finora identificate sono attualmente catalogate come seriamente in pericolo. Un fenomeno in larga parte provocato dalla riduzione di habitat naturale: nello specifico, dalla distruzione a opera dell’uomo della particolarissima macchia boschiva che ricopriva l’intera isola africana - superficie attualmente ridotta al 10% della sua dimensione originaria.
La colpa, in questo specifico frangente, sembra ricadere sull’espansione demografica del Madagascar e sul parallelo aumento incontrollato delle coltivazioni, che hanno progressivamente ridotto l’estensione dei boschi e sfruttato oltre ogni limite le proprietà nutritive del suolo, tanto da privare il terreno della capacità di favorire la ricrescita di nuovi alberi. «I lemuri del Madagascar, così come le foreste in cui vivono, rappresentano una parte vitale del nostro patrimonio naturalistico», commenta Bruno Ramamonjisoa, professore di ecologia forestale e selvicoltura presso l’University of Antananarivo. «Eppure, il salvataggio delle foreste malgasce avrà successo soltanto se le persone che ne dipendono, e le loro necessità, saranno completamente integrate nei piani di conservazione». Ramamonjisoa si riferisce in particolar modo ai cosiddetti REDD+ (Reducing Emissions from Deforestation and Degradation), incentivi economici da destinare ai Paesi in via di sviluppo con lo scopo di ridurre le attività di disboscamento: se approvati nella prossima Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima, programmata per il prossimo dicembre a Parigi, i REDD+ potrebbero giocare un ruolo fondamentale nel rallentare gli effetti del cambiamento climatico. Salvando i lemuri, e non solo questi piccoli animali, da un destino che attualmente sembra inevitabile.