25 anni dopo Nuovo cinema paradiso, 14 anni dopo La vita è bella, l’Italia torna a trionfare alla notte degli Oscar: La grande bellezza conquista il premio per il Miglior film straniero, ultimo e più importante di una irripetibile serie di riconoscimenti (dal Golden Globe al BAFTA) che negli ultimi mesi hanno consacrato a livello mondiale il capolavoro di Paolo Sorrentino, fino a portarlo di diritto sul palco del Kodak Theatre. A dividersi gli onori della 86esima edizione dei premi Oscar – che anche quest’anno non hanno mancato di disattendere molti pronostici – sono stati 12 anni schiavo e Dallas buyers Club. La pellicola prodotta da Brad Pitt e diretta da Steve McQueen si è aggiudicata il premio come Miglior film, anche grazie alla straordinaria partecipazione dell’esordiente Lupita Nyong'o, premiata come Migliore attrice non protagonista, mentre il film di Jean-Marc Vallée porta a casa ben tre Oscar: Miglior trucco, Miglior attore non protagonista (un irriconoscibile Jared Leto) e soprattutto la statuetta per il Miglior attore protagonista, con Matthew McConaughey che straccia la concorrenza del favoritissimo Leonardo Di Caprio (protagonista dell’ultima opera di Martin Scorsese, The Wolf of Wall Street, che rimane completamente a bocca asciutta). Applauditissima Cate Blanchett, che è salita sul palco per ritirare l’Oscar per la Migliore attrice protagonista per Blue Jasmine di Woody Allen. Vera e propria incetta di premi per Gravity: il film di Alfonso Cuaròn si aggiudica l’ambitissimo premio per la Migliore regia, insieme all’Oscar per i Migliori effetti speciali, Miglior montaggio sonoro, Miglior montaggio, Migliore fotografia e Colonna sonora. Il premio per la Migliore sceneggiatura originale è stato assegnato a Spike Jonze, per la singolare storia d’amore narrata in Her.