Le recenti imprese della missione Rosetta, le conquiste del lander Philae e il suo atterraggio sulla cometa hanno attirato l’interesse anche di moltissimi non-specialisti, che hanno velocemente familiarizzato almeno in misura minima con terminologie spaziali e pratiche astronomiche; e già si è creata una certa aspettativa per le prossime osservazioni che si renderanno possibili non appena la cometa si avvicinerà di più al sole.

Ma le radici di questi straordinari progressi affondano molto lontano: tutto ciò è stato reso possibile anche dal fatto che il cammino dell’astronomia è stato accompagnato, già diversi secoli fa, da lungimiranti scienziati e osservatori che hanno saputo intuire, dimostrare, esporre e condividere scoperte e aspetti fondamentali per questa disciplina. La mostra Magistri astronomiae dal XVI al XIX secolo allo Spazio Espositivo Tritone, a Roma, si sofferma su tre personalità chiave anche se di differente notorietà, Cristoforo Clavio, Galileo Galilei e Angelo Secchi; diretta da Paola Minetti, la mostra sia avvale anche della consulenza scientifica di Martìn M. Morales SJ, direttore dell’Archivio Storico della Pontificia Università Gregoriana, che ha fornito importanti manoscritti, di recente restaurati, e documenti relativi alle attività dei due gesuiti Clavio e Secchi.
In esposizione alcuni emozionanti autografi di Galilei e Clavio, che si conobbero a Roma alla fine del Cinquecento. In una lettera del 1610 Galilei espone le sue osservazioni sulla luna sostenendo che la sua superficie era tutt’altro che liscia; in un altro codice Clavio, ‘padre’ del calendario gregoriano ne illustra il funzionamento, calcolando i giorni in cui sarebbe caduta la Pasqua fino al 5000 d.C.: ed è con una certa emozione che si può constatare come avesse già calcolato correttamente che nel 2015 la Pasqua sarebbe venuta il 5 aprile. Oltre alle opere di Angelo Secchi, che per primo ha osservato lo spettro luminoso degli astri, si trovano esposti globi celesti e antichi strumenti astronomici, tra cui cannocchiali, un astrolabio e un telescopio riflettore gregoriano.