Praticare attività fisica è una delle regole auree per una vita sana: essa, infatti, fin da bambini è il modo più semplice (insieme ad un’alimentazione equilibrata) per scongiurare l’obesità e le moltissime malattie che ne possono derivare, specie quelle cardiovascolari, ictus e diabete, e per mantenersi giovani e attivi il più a lungo possibile. Ma lo sport fa bene non solo al corpo e alla salute fisica, ma anche alla mente. Tale correlazione è stata approfondita da un nuovo e ampio studio compiuto da un gruppo di ricercatori di Oxford e Yale e pubblicato sulla rivista The Lancet Psychiatry. La ricerca, la più vasta mai realizzata in questo campo, è stata condotta su un campione di oltre 1,2 milioni di americani dai 18 anni in su, i cui comportamenti e stati d’animo sono stati osservati in periodi diversi, nel corso degli anni 2011, 2013 e 2015. In sintesi, è emerso che i giorni di cattiva salute mentale (che gli intervistati stessi hanno affermato di aver patito) sono più numerosi tra coloro che non praticano sport, a fronte di un numero minore tra coloro che svolgono un qualsiasi tipo di attività sportiva con regolarità.

Le persone che fanno sport regolarmente dichiarano di avere 1,5 giorni al mese in meno di cattiva salute mentale (intesa come depressione, stress e difficoltà emotive generiche) rispetto a coloro che non lo praticano, per un totale annuo di malessere emotivo che vede uno scarto, come numero di giorni, piuttosto consistente tra le due categorie: 18 giorni contro 35.

Il tipo di attività a cui si lega il benessere è molto vario, ma si è visto che gli sport che migliorano maggiormente lo stato di salute mentale sono tendenzialmente quelli di squadra, o comunque quelli che implicano un tasso più alto di socializzazione, e questo perché la condivisione è uno dei fattori essenziali del benessere; subito dopo troviamo il ciclismo e l’attività aerobica in generale.

Si è inoltre verificato che lo sport apporta benefici anche dal punto di vista mentale solo quando rientra in un determinato arco di tempo: si parla di una media ideale di 3/5 sessioni di allenamento settimanali con una durata variabile, ciascuna, dai 30 ai 60 minuti. Superare questo livello può essere addirittura controproducente: coloro che si sono allenati per più di 3 ore al giorno hanno registrato una salute mentale peggiore di coloro che non si sono allenati affatto: l’esagerazione, infatti, spesso si sposa con comportamenti ossessivi e, come tali, dannosi.

Infine, è stato dimostrato che l’attività fisica è per il benessere mentale molto più importante rispetto al tenore di vita e allo status economico generale; in effetti, le persone attive dal punto di vista fisico si sentono mentalmente bene come quelle che, non praticando sport, guadagnano circa 25.000 dollari in più l’anno.

Poiché la depressione è da considerarsi per certi versi come una vera e propria disabilità, e da essa è affetto un numero molto vasto di persone, diventa fondamentale mettere in campo campagne e strategie per migliorare, anche tramite appunto l’abitudine allo sport, lo stato mentale di tanti, elaborando programmi e regimi di allenamento quanto più specifici e personalizzati, che potrebbero diminuire l’utilizzo dei farmaci, con enorme giovamento anche per i pazienti propriamente psichiatrici.

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